Juventus-Benfica, scoppia ancora il caos: alta tensione in campo

Animi bollenti in Juventus-Benfica: l’episodio fa scoppiare la rabbia dell’Allianz Stadium, ecco il motivo. Succede in Champions League.

Che la gara contro il Benfica fosse super delicata, non c’erano dubbi sin dalla vigilia. Non solo perché la Juventus era chiamata a rispondere al brutto pareggio rimediato nel caos contro la Salernitana. Ma anche e soprattutto per rilanciare il proprio cammino in Champions League dopo il passo falso compiuto al Parco dei Principi contro il PSG.

Cuadrado in dribbling
Juventus-Benfica (LaPresse)

Premesse che spiegano la partenza al fulmicotone degli uomini allenati da Massimiliano Allegri, che hanno impiegato solo quattro minuti di gioco per sbloccare la partita e porla in discesa. Al 4′, infatti, è Arkadiusz Milik a sbloccare il risultato, con la sua ennesima rete di questa esperienza in bianconero. Una rete che, però, ha acceso lo spirito dinamico del Benfica, grande padrone del campo in questo primo tempo.

Bremer interviene
Juventus-Benfica (LaPresse)

Juventus-Benfica, scoppia il caos: l’episodio fa infuriare tutti

Dominio lusitano che si traduce in pareggio proprio allo scadere della prima frazione. La formazione ospite ha iniziato a guadagnare sempre più terreno, sino al contatto galeotto tra Miretti e Goncalo Ramos in area di rigore bianconera. Un contatto che il VAR ha giudicato come falloso, assegnando un penalty al Benfica, per la rabbia e lo sconcerto della Juventus e dei suoi tifosi.

Dal dischetto si presenta l’ex Inter, Joao Mario, che punisce Perin e sigla il pareggio per i portoghesi. Al momento dell’esultanza, però, il trequartista biancorosso si lancia polemicamente verso il pubblico dello Stadium, ponendosi le mani alle orecchie e ribadendo più volte di non sentire abbastanza i fischi e gli insulti dei tifosi juventini.

Un’esultanza che ha detonato la tensione e la furia dei calciatori bianconeri, soprattutto Perin. Il portiere della Juventus è andato subito a muso duro nei confronti di Joao Mario, rendendo necessario l’intervento dei rispettivi compagni per sedare il principio di rissa. Di lì anche la mano dell’arbitro: un giallo a testa e calma ristabilita. Seppur a fatica.