Igli Tare potrebbe diventare una figura chiave nel Milan del futuro, ma conosci davvero la sua storia? Ecco cinque curiosità sorprendenti sull’ex dirigente della Lazio
Igli Tare al Milan? Un’idea che negli ultimi anni è spuntata più volte, ma che per un motivo o per un altro non si è mai concretizzata. Forse questa potrebbe essere davvero la volta buona se Tare vince il ballottaggio con Fabio Paratici per il ruolo di nuovo direttore sportivo del club rossonero. Un ds arriverà, l’ha spiegato anche Furlani prima di Milan-Lazio. Resta solo da capire chi sarà quel ds.
Eppure, l’ex direttore sportivo della Lazio è uno di quei personaggi che si muovono dietro le quinte del calcio con metodi tutti loro, spesso poco appariscenti ma tremendamente efficaci. Se pensi di conoscerlo solo per le sue operazioni di mercato in biancoceleste, preparati a scoprire qualcosa di nuovo. Ecco alcune curiosità su Tare che forse non conoscevi.
Sei lingue per dominare il mercato
Se c’è una cosa che non si può negare a Igli Tare, è la sua capacità di muoversi in contesti internazionali con una facilità invidiabile. Il motivo? Parla sei lingue fluentemente, una dote che gli ha permesso di trattare direttamente con club e procuratori di mezzo mondo senza bisogno di intermediari. Un dettaglio che, in un Milan sempre più proiettato a operare su scala globale, potrebbe fare la differenza.
Tare, un direttore sportivo “con lode”
Non tutti sanno che, prima di diventare il braccio destro di Claudio Lotito per ben 14 anni, Tare ha affrontato un percorso di formazione non banale.
Nel 2009 ha superato l’esame da direttore sportivo con il massimo dei voti, costruendo le basi per quella che sarebbe stata una delle esperienze più longeve e complesse nel panorama dirigenziale italiano. Da quel momento, ha gestito la Lazio con una visione tutta sua, a volte contestata ma quasi sempre vincente.
Un lupo solitario del mercato
Dimentica gli staff faraonici con decine di osservatori e analisti: Tare ha sempre lavorato da solo. Un metodo che alla Lazio ha funzionato alla perfezione, ma che in un club con un’organizzazione più strutturata come il Milan potrebbe richiedere qualche aggiustamento.
Per anni, il ds albanese ha seguito i suoi talenti senza troppi filtri, scegliendo in autonomia su chi puntare. Chissà se manterrà questa filosofia anche in rossonero.
Kvaratskhelia e un rimpianto chiamato Cavani
Pochi lo sanno, ma Tare ha seguito a lungo Kvicha Kvaratskhelia, passato di recente al PSG per più di 75 milioni, prima che il Napoli lo portasse in Serie A. Non è la prima volta che gli capita di vedere un talento sfuggirgli: in passato ha raccontato di aver avuto tra le mani anche Edinson Cavani, senza però riuscire a chiudere l’operazione.
E proprio il Matador è rimasto il suo più grande rimpianto di mercato. Con la sua esperienza, il Milan potrebbe trovarsi ad anticipare la concorrenza su nuovi gioielli prima che sia troppo tardi.
Vicinissimo al Milan più di una volta
Non è la prima volta che il nome di Tare viene accostato al Diavolo. Durante il periodo di Paolo Maldini, c’era stato un forte interesse per portarlo a collaborare con la dirigenza rossonera. Tuttavia, come ha raccontato lui stesso a TvPlay, alla fine scelse di restare alla Lazio, convinto di essere nel momento chiave di un progetto avviato da anni.
Anche nel 2023, con l’arrivo di RedBird, ci fu un nuovo contatto, ma ancora una volta la trattativa non andò in porto. Adesso, però, gli scenari sono cambiati e chissà che questa non sia la volta buona.