Spalletti rompe il silenzio, confessioni incredibili su De Laurentiis: il racconto inedito

L’ex allenatore del Napoli e oggi commissario tecnico dell’Italia, ha parlato nel suo libro del rapporto con il presidente del club partenopeo: la storia inedita

Spalletti con al fianco De Laurentiis
Spalletti rompe il silenzio, confessioni incredibili su De Laurentiis: il racconto inedito (LaPresse) – SerieANews.com

Riuscire a mantenere un rapporto di pace con il presidente Aurelio De Laurentiis non è facile per nessuno. L’imprenditore ha un carattere vulcanico, esuberante, accentratore e spesso è andato in conflitto con chi ha lavorato per lui. Ne sa qualcosa Luciano Spalletti, che nel suo nuovo libro “Il Paradiso esiste…ma quanta fatica”, ha dedicato uno spazio anche alla sua esperienza con il patron del Napoli.

“Ho chiuso con il passato, ma Napoli e i napoletani non saranno mai il mio passato. Sono andato via perché non avevo più la voglia di sostenere questo continuo conflitto caratteriale con un imprenditore capace, a cui la città deve tanto, ma con un ego molto, forse troppo grande. Aurelio De Laurentiis”.

Così si apre la confessione di Luciano Spalletti, riportata questa mattina dal Corriere della Sera. Un conflitto che ha portato a una separazione necessaria, a detta dell’attuale commissario tecnico della Nazionale. Subito dopo infatti ha aggiunto:

“Il presidente era quello che metteva la ceralacca sulle cose, su tutto, che certificava se una scelta era giusta o meno. Ero stanco di fare battaglie per ogni questione. Che fosse dare una maglia ai giocatori che la chiedevano per i loro figli o il dover cambiare gli alberghi di continuo per i motivi più disparati. Anche in questo, il Sultano sapeva sorprenderci“.

Spalletti e la rottura con De Laurentiis: la confessione sul Napoli

Tra aneddoti legati agli alberghi e confronti accesi, Luciano Spalletti ha proseguito nel suo racconto sul patron degli azzurri. Una frase riassume perfettamente il clima:

“In tutta la mia storia a Napoli, ho giocato due partite contemporanee: quella con gli avversari e l’altra con il presidente. Un confronto costante, spesso al confine dello scontro“.

Spalletti al fianco di De Laurentiis
Spalletti e la rottura con De Laurentiis: la confessione sul Napoli (LaPresse) – SerieANews.com

Era diventato insostenibile, dunque, reggere certi ritmi. Nell’anno dello scudetto, il presidente ebbe la prontezza di allontanarsi dai media, di non parlare. Sparire fu sinonimo di silenzio e anche il silenzio fu una delle chiavi del successo. Un silenzio che si protrasse persino durante la serata della tanto attesa vittoria dello scudetto, come ammesso dallo stesso Spalletti:

Non telefonò la sera che vincemmo il campionato. Né all’allenatore, né ai giocatori, né al direttore, né al team manager. Troppo impegnato a giocare la sua partita personale sul prato festante del Maradona. Telefonò il giorno dopo, perché aveva programmato di farci atterrare all’aeroporto militare di Grazzanise anziché a Capodichino. E  in questa telefonata ci chiese, da uomo educato qual è, com’era andato il viaggio”.

Da lì, si arrivò all’ormai famoso scontro legato al contratto:

“Esauriti in una riga e mezzo i formali complimenti per lo scudetto, mi sottoponeva la necessità di attenermi al contratto, rispettando il suo prolungamento automatico per un altro anno. Lui, alla firma del contratto, si era fissato che voleva fare due anni più due di opzione. A fatica ero riuscito a levargli un anno di opzione.

Lui, già a marzo, intervenendo al Maschio Angioino alla consegna del premio Bearzot che avevo vinto, prese il microfono e si fece la domanda che nessuno gli aveva fatto: «Vuole domandarmi se Luciano Spallettiresterà al Napoli?» chiese al conduttore della cerimonia. «Luciano Spalletti resterà al Napoli» si rispose. Forte della convinzione di potermi imporre la sua volontà“.

Da qui la confessione finale:

“Ancora oggi in tanti mi chiedono: «Ma se il presidente si fosse comportato diversamente allora, se avesse mostrato maggiore attenzione e sensibilità, avresti fatto una scelta diversa? Saresti rimasto al Napoli?». Domanda che ho sempre lasciato cadere. La risposta è sì, se ci fosse stato più rispetto umano, più dialogo e più apertura su cosa ci volesse per rivincere, alla fine sarei rimasto. In ogni caso, lo ringrazierò sempre per avermi permesso di allenare il Napoli”.

Una storia d’amore, dunque, conclusa in maniera burrascosa, ma che sarebbe potuta andare avanti. Il Napoli ormai ha voltato pagina, affidandosi ad Antonio Conte e solamente il futuro ci rivelerà se sarà stata una scelta vincente al 100%, oppure no.

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