Sembrava una storia finita, invece qualcosa si è rimesso in moto. La Roma torna dove tutto era iniziato, ma con uno sguardo diverso. Tra segnali che si incrociano e nomi lasciati sul tavolo, spunta un ritorno di fiamma
Sembrava tutto archiviato. Una pista chiusa, con tanto di dichiarazione pubblica di Claudio Ranieri. E invece no. Perché nelle ultime ore è tornato a circolare con insistenza un nome che a Trigoria non è mai sparita del tutto. La Roma è a un passo dalla scelta dell’allenatore. E la sorpresa è che la soluzione, in realtà, era già lì da tempo.
I Friedkin si sono mossi, eccome. Hanno parlato con diversi profili, sondato approcci, valutato soluzioni. Il primo nome che era stato contattato mesi fa sembrava ormai sfumato. Troppo ingombrante, troppo rivoluzionario per una Roma che in quel momento voleva continuità. Poi, col passare del tempo, lo scenario è cambiato. La voglia di identità è diventata un’urgenza. E alcune resistenze iniziali si sono sgretolate.
Il contesto, nel frattempo, ha fatto il resto: da Bergamo filtra una certa stanchezza. Rapporti che si sono logorati, un ciclo tecnico forse davvero giunto al termine. E allora quel primo nome, accantonato ma mai dimenticato, è tornato d’attualità. Ed ecco quindi che Gian Piero Gasperini torna in pole per la panchina giallorossa.
Per lungo tempo l’alternativa più forte è stata Stefano Pioli. Un profilo più aziendalista, più compatibile con certi equilibri societari. Ranieri lo avrebbe voluto: c’erano anche motivi personali dietro questa preferenza. E la Roma ha davvero fatto più di un tentativo, corteggiandolo per almeno un paio di mesi.
Ma a un certo punto la trattativa si è fermata. Non tanto per motivi tecnici, quanto per una percezione: quella che Pioli potesse essere maldigerito dalla piazza visto anche il suo passato laziale. E questo, in un contesto come quello romanista, non è un dettaglio.
Gasperini di nuovo in pole per la Roma: gli altri esclusi
Tra i nomi accostati alla Roma nelle ultime settimane ci sono stati anche Cesc Fabregas e Francesco Farioli. Ma sono stati due casi molto diversi. Fabregas era davvero ad un passo e ha ricevuto una proposta seria dalla Roma. Ma il Como è riuscito a blindarlo con un’offerta che non si poteva rifiutare. Per la Roma, mai stato in corsa fino in fondo.
Francesco Farioli, invece, è stato solo sondato. Una chiacchierata, nulla più. È un allenatore stimato, moderno, ma il momento non è quello giusto. E forse neanche il contesto. E poi ci sono gli assenti eccellenti: Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri. Due nomi grossi, tirati fuori ogni volta che si parla di panchine importanti. Ma da ambienti molto vicini al club arriva una smentita netta: né Sarri né Allegri sono mai stati contattati. Mai.
La Roma si è rifatta viva con lui. Ha riaperto il dialogo, stavolta con più garanzie tecniche e un progetto più chiaro. Gasperini ha ascoltato. Ha registrato anche l’irrigidimento dell’Atalanta. E ora è lì, più vicino di quanto sia mai stato negli ultimi mesi. Una vecchia conoscenza. Ma, forse, il nome giusto al momento giusto.