Ieri sembrava fatta per Klopp, il giorno dopo tutto smentito. La Roma è ancora lì, a sfogliare nomi. Tra outsider di lusso e vecchie piste, il casting continua. Con una pista straniera molto forte
Nella mattinata di ieri è rimbalzata una notizia forte: Klopp avrebbe detto sì alla Roma. Addirittura si parlava già del budget per il mercato e degli acquisti sulla sua lista. Una di quelle bombe che spostano l’asse del discorso in poche ore. Ma a raffreddare tutto ci ha pensato il suo agente, che ha bollato la voce come non vera. Secca, chirurgica. Fine del film? Macché.
In questo mondo basta un tweet, una frase fuori posto, un titolo gonfiato, e all’improvviso una notizia è vera. Il giorno dopo è già falsa. Quindi no, non si può escludere niente. Però oggi la sensazione è che l’allenatore tedesco, per quanto piaccia, non sia poi così vicino come sembrava. O almeno non subito. Il casting della Roma, dunque, è ancora apertissimo.
È un casting infinito, durissimo da seguire. Va avanti da mesi, cambia di settimana in settimana. A volte di giorno in giorno. Un giorno uno è vicino, il giorno dopo non è mai stato trattato. Gasperini, per esempio. Nome forte, curriculum pesante, ma con le curve che non lo vogliono. E questo, a Roma, conta. Perché qui non si firma solo con la società: si firma anche con la piazza. E la piazza, in questo caso, ha già storto il naso.
Poi ci sono i soliti noti: Italiano e Farioli. Che la Roma li segua non è un mistero, i contatti ci sono da mesi. Ma qualcosa evidentemente non convince. O non si chiude per altri motivi. Di certo, due profili che restano sullo sfondo. Sarri? Allegri? Non ci risultano. Ranieri, che in questa fase ha più voce in capitolo di quanto si pensi, non li ha messi sul tavolo. Non sono nomi considerati, almeno per ora.
L’outsider Espirito Santo e la forte pista Xavi
Ora, le ultime ore hanno rimesso in circolo altri nomi. Uno è quello di Nuno Espirito Santo, portoghese, profilo internazionale, curriculum di tutto rispetto. Allenatore da progetto ambizioso. Uno che, se lo convinci, può portarti molto. Ma anche uno che, se il progetto non lo convince, non firma nemmeno con l’oro. E questa Roma, per ora, resta un grande “forse”.
L’altro nome, forse quello che oggi piace di più, è Xavi Hernandez. L’ex tecnico del Barcellona è fermo, ha lasciato da poco, ma non ha smesso di studiare. E Roma, in fondo, potrebbe essere una piazza perfetta per lui: calda, affamata, internazionale. Con un progetto da costruire quasi da zero, proprio come piace a chi è abituato a partire dalle idee. Per i Friedkin, uno come Xavi darebbe prestigio e visibilità. Alla squadra, ma anche al brand. E non è un dettaglio.
Non è la prima volta che Xavi Hernandez viene accostato al club giallorosso, e non solo: in passato il suo nome è stato fatto anche per la Juventus e per il Como. Ma in tutto questo resta una sola certezza: al momento la Roma un allenatore non ce l’ha. E il rischio è che si arrivi a giugno ancora in alto mare. Si ragiona, si chiama, si valutano profili. Ma ogni giorno salta fuori un dettaglio, un no, una complicazione. È così da settimane.
Klopp, forse, è servito più per alzare l’asticella che per altro. E ora si guarda altrove. Magari il nome giusto è tra quelli già emersi. O magari no. Ma intanto il tempo passa. E Roma, una volta ancora, resta in attesa. A Trigoria, il casting è ancora in onda. Nessuno sa quando andrà in onda la puntata finale.