Una finale che può cambiare tutto, ma non solo sul campo. Inzaghi è corteggiato da chi cerca una svolta oltre Manica. L’Inter lo vorrebbe ancora al timone, ma il richiamo inglese è forte
Simone Inzaghi si prepara a giocare la partita della vita. Non è un’esagerazione: una finale di Champions può cambiare tutto, riscrivere le gerarchie, far passare un allenatore da “bravo” a “top”. Vincere quel trofeo significa entrare in un club ristretto, dove la fila per avere il tuo sì inizia a essere lunga.
Ma, prima ancora della coppa, bisogna capire che intenzioni ha davvero l’Inter. E che intenzioni ha lui. Marotta ha già fatto sapere di voler continuare insieme, di rinnovare il contratto a un tecnico che ha portato la squadra a giocarsi il massimo traguardo europeo per la seconda volta in tre anni.
Eppure non è scontato che Inzaghi voglia restare. Da tempo si parla del suo desiderio di provare un’esperienza all’estero, e in particolare in Premier League. E adesso, guarda caso, si sta aprendo una porta grossa.
Sembrava tutto chiuso. Ruben Amorim era il nome scelto dal Manchester United per dare finalmente un senso al proprio progetto. Sembrava la svolta. Invece è arrivata l’ennesima delusione. La finale di Europa League persa malamente contro il Tottenham ha riaperto tutti i giochi, e le parole del tecnico portoghese a fine gara suonano come un preavviso di addio: “Non mi dimetto, ma se mi mandano via non ne farò una questione economica”.
Una dichiarazione che ha messo in allarme i dirigenti dello United, già scottati da stagioni fallimentari a ripetizione. E allora, se Amorim davvero dovesse lasciare, il nome di Inzaghi sarebbe uno dei primi sul tavolo. Perché è internazionale, perché ha dimostrato di saper costruire e valorizzare, perché ha esperienza ad alto livello. E perché conosce anche la pressione mediatica, quella che a Manchester non manca mai.
L’Inter pensa al rinnovo di Inzaghi, ma attenzione al Manchester United
La società nerazzurra vuole dare continuità tecnica. Ma il discorso non è blindato. Inzaghi è stato fortemente criticato dopo il crollo finale in campionato, con lo scudetto sfumato quando sembrava ormai in cassaforte, e dopo il derby perso in Coppa Italia. Se dovesse arrivare anche una sconfitta in finale di Champions, la stagione rischierebbe di chiudersi con zero trofei. E a quel punto, qualche riflessione interna scatterebbe. Da ambo le parti.
Inzaghi potrebbe sentire di aver finito un ciclo, l’Inter potrebbe valutare un cambio per ripartire con nuova energia. In più, l’idea di una chiamata dalla Premier – e non da una qualsiasi – potrebbe essere troppo allettante da ignorare. Anche perché le offerte al tecnico piacentino di certo non mancano, ma forse finora è mancata quella giusta.
Il Manchester United, con un budget enorme e un’ambizione che non conosce crisi, potrebbe rappresentare quella sfida internazionale che finora è sempre rimasta lì, sullo sfondo. Non è solo questione di alzare o meno la coppa. È questione di scelte. Di stimoli. Di futuro.
L’Inter guarda a Inzaghi come l’uomo giusto per costruire continuità. Ma se la Premier dovesse davvero bussare alla porta con decisione, le certezze potrebbero vacillare. Ecco perché, paradossalmente, la partita più difficile da vincere per l’Inter potrebbe arrivare subito dopo la finale.