Una frase scambiata durante una festa accende nuovi sospetti. Sottotraccia si muovono alleanze e contatti inattesi. Le grandi del nostro calcio si sfidano anche lontano dal campo. Un intreccio che promette scintille
“Mister, non è che vai alla Juve?”. Basta questa frase, detta a Ischia durante la festa di compleanno di Aurelio De Laurentiis, per far rimbalzare la notizia ovunque. L’ha tirata fuori Repubblica, riportando il siparietto con Antonio Conte, che tra una risata e l’altra è stato pizzicato dal presidente proprio sul punto più caldo del momento: il futuro.
Perché adesso, che Conte resti a Napoli, sembra sempre più improbabile. Certo, lo Scudetto lo ha cambiato. Gli ha dato quel senso di compiuto che uno come lui cerca sempre. Il legame con Napoli e con la squadra è cresciuto più del previsto, per lui e per il suo staff. E così l’idea di restare, di non mollare tutto, è improbabile ma non è da escludere. Da parte del Napoli non ci sarebbero ostacoli: anzi, c’è voglia di continuare insieme, di costruire ancora su quella che ormai è la squadra di Conte, nel senso più pieno del termine.
Però De Laurentiis ha imparato la lezione. Due anni fa, con l’addio improvviso di Spalletti, il club rimase spiazzato. Stavolta no. Stavolta il presidente si è mosso in anticipo. E non con uno qualsiasi: Massimiliano Allegri. I contatti ci sono stati, un’intesa di massima c’è. Insomma, se Conte dovesse decidere di lasciare, Allegri sarebbe pronto a prendere il suo posto.
Che intreccio tra Napoli e Inter per Allegri: dipende anche da Inzaghi
Ed è qui che il quadro si complica. Perché nel valzer delle panchine entra all’improvviso anche l’Inter. Già, perché la posizione di Simone Inzaghi non è più così solida come sembrava. C’è una finale di Champions da giocare, certo. Ma intanto le voci si rincorrono: c’è un’offerta stratosferica dell’Al Hilal, chi di proposte pesanti dalla Premier League. E quindi ecco che la permanenza a Milano diventa un punto interrogativo.
Ma il colpo di scena potrebbe essere proprio questo qui. Perché se Inzaghi dovesse partire, il primo nome sulla lista di Marotta sarebbe proprio Allegri. Contatti ci sono stati, sì, anche qui, e anche da diversi mesi, come vi abbiamo documentato qualche tempo fa. Il dirigente nerazzurro lo considera perfetto per dare continuità al progetto: un allenatore esperto, abituato a gestire gruppi ambiziosi, capace di tenere viva la corsa scudetto e al tempo stesso di sognare ancora l’Europa.
Napoli e Inter, quindi, potrebbero ritrovarsi di nuovo una contro l’altra. Non più per il titolo ma per un nome, per un allenatore, per una strategia. È una guerra silenziosa, fatta di mosse, di telefonate, di incontri dietro le quinte. Un intreccio che non fa altro che allungare l’ombra della sfida sul campo, rendendo ancora più intrigante il prossimo capitolo di una rivalità che, ormai, è diventata una delle più accese del nostro calcio.
E chissà, magari questo intrigo non finirà qui. Perché in fondo, nel nostro calcio, nulla è mai davvero scritto.