Maurizio Sarri è nei guai: nuovi problemi per il tecnico biancoceleste, adesso non c’è via d’uscita
Un anno e mezzo dopo l’addio, Maurizio Sarri è tornato sulla panchina della Lazio. Ma non c’è stato tempo per romanticismi o riflessioni emotive: la realtà lo ha subito riportato con i piedi per terra. Appena rimesso piede a Formello, l’ex tecnico di Napoli, Juventus e Chelsea ha trovato un ostacolo bello grosso: il mercato è fermo, bloccato da un indice di liquidità che non permette nuovi acquisti.
Un problema che rischiava di diventare insormontabile, tanto che si è reso necessario un faccia a faccia con la proprietà. Dopo un confronto schietto e diretto con Claudio Lotito, il tecnico ha scelto di restare. Lo farà con uno spirito combattivo, ma con la consapevolezza che dovrà tirare fuori il massimo da un organico che, al momento, non avrà volti nuovi.
La missione? Disputare un campionato dignitoso, restando competitivi il più a lungo possibile, in attesa della finestra di gennaio per sistemare — si spera — una rosa che oggi presenta più punti interrogativi che certezze.
Coppa d’Africa 2025: un’altra spina nel fianco
Come se non bastasse il blocco del mercato, a dicembre si aggiungerà un altro grattacapo. La Coppa d’Africa 2025, in programma dal 21 dicembre al 18 gennaio, porterà via a Sarri ben tre calciatori. E non si tratta di riserve marginali: Dia (Senegal), Dele-Bashiru (Nigeria) e Belahyane (Marocco) saranno impegnati con le rispettive nazionali nel pieno della stagione.
Un periodo, quello natalizio, che già di per sé è delicato per tutte le squadre: tra campionato e ottavi di Coppa Italia, gli impegni non mancano. E perdere tre giocatori per quasi un mese — forse anche di più, se le loro nazionali dovessero arrivare in fondo — rischia di avere un impatto importante sulla gestione delle rotazioni.
Sarri, dal canto suo, sta già ragionando su come coprire le assenze. L’eventuale partenza di Dia, per quanto pesante, sembra comunque tamponabile: c’è Pedro che può essere adattato nel ruolo di centravanti, e c’è Noslin, a patto che l’olandese resti nella Capitale. Ma è a centrocampo che si apre una vera e propria emergenza.
Centrocampo corto e senza ricambi: l’allarme è già scattato
Il vero nodo sta nel mezzo del campo. L’assenza contemporanea di Dele-Bashiru e Belahyane lascia la Lazio con appena quattro centrocampisti veri. Una situazione che Sarri stesso ha definito “insostenibile” in privato. E in effetti, numeri alla mano, sarà dura arrivare a gennaio senza danni.
Le mezzali titolari dovrebbero essere Vecino e Guendouzi, ma dietro di loro c’è il vuoto. Niente ricambi, niente possibilità di turnover. Con una stagione lunga e logorante davanti, l’idea di affrontare un mese pieno senza alternative sembra più una roulette che una strategia.
La società ha promesso che a gennaio si interverrà, ma servono due condizioni imprescindibili: da un lato bisogna sistemare l’indice di liquidità (che passa anche per la cessione di alcuni esuberi), dall’altro bisogna avere le idee chiare sul tipo di giocatori da prendere. Il tempo stringe, e gli imprevisti — come la Coppa d’Africa — non fanno altro che amplificare le criticità.
In tutto questo, resta una domanda aperta: quanto a lungo potrà reggere Sarri con questa rosa corta, priva di rinforzi e in attesa che si sblocchino i conti? La risposta arriverà sul campo, dove ogni errore peserà doppio e dove il margine di manovra sarà minimo. Sarà una stagione di sacrifici, e forse anche di qualche sorpresa. Ma per ora, più che sogni, a Formello si fanno i conti. E non tornano.