Tudor può esultare: a breve arriva il nuovo centrocampista ed è una vecchia conoscenza della Serie A
Tre centrocampisti di ruolo e un reparto che, al momento, sembra più sottile di quanto serva per affrontare una stagione da protagonisti su più fronti. È da questa urgenza concreta che nasce la ricerca della Juventus sul mercato, alla caccia di un rinforzo in mezzo al campo.
La partenza quasi certa di Douglas Luiz, sempre più lontano da Torino dopo una stagione complicata, apre uno spazio importante, non solo nella rosa ma anche nel bilancio. E in questo vuoto potrebbe inserirsi una figura ben conosciuta dal pubblico italiano: Franck Kessié.
L’idea non è campata per aria. La dirigenza bianconera ha già sondato il terreno con l’Al-Ahli, dove il centrocampista ivoriano è sotto contratto ancora per un anno. Il primo approccio c’è stato, e si è parlato anche di una possibile doppia operazione che coinvolgerebbe Nico Gonzalez, gradito ai sauditi. Nulla di definito, certo, ma abbastanza per capire che qualcosa si muove. E che il profilo dell’ex Milan resta più di una semplice suggestione estiva.
Kessié, un’opzione concreta con un passato che parla chiaro
Tra i nomi monitorati dalla Juventus per rafforzare il cuore della squadra, quello di Kessié ha un fascino particolare. Non solo per le qualità fisiche e tattiche, ma anche perché si tratta di un calciatore che conosce già perfettamente la Serie A, e che in Italia ha vissuto le stagioni migliori della sua carriera.
Da protagonista assoluto con il Milan, capace di dare ritmo, muscoli e gol a un centrocampo che con lui ha trovato equilibrio e grinta. Qualità che, ad oggi, alla Juve sembrano mancare, specie con un Thiago Motta che punta molto sulla densità e sulla verticalità nella zona nevralgica del campo.
Il classe ’96 ha sempre mostrato di sapersi adattare a contesti diversi, dall’Atalanta al Barcellona fino all’esperienza negli Emirati. E nonostante l’anno trascorso all’Al-Ahli non abbia avuto i riflettori europei, il suo rendimento è stato costante.
La possibilità di tornare in Italia lo stuzzica, anche perché – secondo chi gli sta vicino – il legame con il nostro campionato è ancora forte. In fondo, per uno come lui, che in Serie A si è costruito una reputazione da leader silenzioso, riaprire quella porta potrebbe rappresentare anche una rinascita personale, non solo sportiva.
Piace a tanti, ma l’ingaggio è il vero nodo
Fin qui tutto bene. Ma come spesso accade nel calciomercato moderno, i sogni si scontrano con la realtà economica. Il problema principale si chiama ingaggio: Kessié guadagna circa 18 milioni di euro netti all’anno con il suo attuale contratto, una cifra completamente fuori parametro per qualsiasi club italiano.
Né la Juve, né la Roma (altra società che si era fatta avanti nei mesi scorsi) possono permettersi di avvicinarsi a questi numeri, a meno di un intervento diretto da parte dell’Al-Ahli o di una robusta riduzione da parte del giocatore stesso.
Ad oggi, il centrocampista ivoriano non sembra intenzionato a rinunciare a quanto gli spetta, e il club saudita non ha ancora aperto a una risoluzione anticipata. Tradotto: prima di vedere Kessié di nuovo in Serie A, servirà che qualcuno faccia un passo indietro.
Oppure che si trovi una formula creativa, come un prestito con parte dell’ingaggio pagato dal club di origine. Soluzioni complicate, ma non impossibili. Di certo, l’interesse della Juventus non è casuale, e con l’uscita di Douglas Luiz sempre più probabile, potrebbe diventare molto più di una semplice voce di mercato.
Alla fine, tutto ruota attorno a una domanda tanto semplice quanto decisiva: Kessié è disposto a sacrificare qualcosa per tornare in Italia, o continuerà a inseguire l’oro arabo ancora per un po’? In un’estate in cui tanti nomi girano e pochi si concretizzano davvero, questa storia potrebbe sorprendere. O forse no. Il mercato, come il calcio, è fatto anche di ritorni. E di scelte che vanno oltre i numeri.