Pazzini, il retroscena che farà infuriare i tifosi della Roma

La doppietta di Pazzini alla Roma consentì all’Inter di scavalcare i giallorossi in testa, l’ex attaccante: “Non avrei dovuto giocare”

Giampaolo Pazzini ai microfoni di Sky Sport ha riavvolto il nastro della sua carriera e si è fermato al 2010 quando involontariamente fu arbitro della corsa scudetto tra Roma e Inter. I giallorossi, davanti all’Inter, sognavano la possibilità di rimpossessarsi dello scudetto a nove anni di distanza.

I nerazzurri, impegnati su tre fronti, subiscono il sorpasso della Roma a poche giornate dal termine. La squadra di Mourinho, per stessa ammissione di alcuni calciatori interisti in seguito, considera ormai difficile la corsa scudetto, ma la sera del 25 aprile 2010 il corso della storia cambia totalmente.

La Roma sblocca la gara con un gol di Francesco Totti. La formazione di Ranieri gioca un calcio spettacolare e spreca pure un paio di opportunità per mettere in ghiaccio la sfida. Il match resta in bilico e nel secondo tempo una doppietta di Pazzini gela l’Olimpico.

L’Inter torna in vetta e vince campionato, Coppa Italia e Champions League. Conquista così lo storico triplete. La Roma è costretta invece a leccarsi le ferite dopo una straordinaria rimonta mentre la Sampdoria, anche in virtù di quel risultato, ottiene  la qualificazione per i preliminari di Champions.

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Pazzini Roma

Pazzini spezza il sogno della Roma (GettyImages)

Pazzini: “Non avrei voluto giocare con la Roma ma un compagno di squadra evitò la mia ammonizione”

Su quel campionato è tornato adesso Giampaolo Pazzini, che ha distanza di dieci anni ha raccontato un retroscena singolare. L’attaccante, che ha da poco appeso le scarpette al chiodo, ai microfoni di Sky ha svelato una storia particolare: “Quando incontro i tifosi per strada ancora oggi mi ricordano in maniera colorita quella partita. A essa è legata una storia che non ho mai raccontato. La settimana prima c’è stata Sampdoria-Milan, ho fatto gol al 92′. Ero in diffida, volevo prendere l’ammonizione per saltare Roma. Avrei così giocato contro il Livorno, la partita decisiva con il Palermo e il Napoli. In realtà, mentre stavo per togliere la maglietta un mio compagno me l’ha tirata giù, ed è andata così”.

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