Da Gomez a Candreva, il 2020 è l’anno delle tensioni con gli allenatori

La lite tra Papu Gomez e Gasperini è il caso più eclatante ma in generale il 2020 è l’anno delle tensioni tra calciatori e allenatori.

Sarà lo stress del lockdown, del calcio senza pubblico, del rischio contagi ed infortuni, della fatica di giocare quasi sempre ogni tre giorni ma stiamo per salutare un anno ricco di tensioni anche negli spogliatoi.

La Juventus ha il caso Dybala, che riguarda anche i rapporti con la società, l’Inter esprime le storie di Eriksen e Nainggolan, il Napoli ha respirato il metodo Gattuso con Lozano, Ghoulam e Mario Rui, alla Sampdoria c’è stato il caso Candreva poi rientrato.

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Gomez-Gasperini, è finita la “liason” tra talento e sacrificio

L’Atalanta sta abituando gli appassionati di calcio ad una dimensione superiore ai suoi standard, basta pensare che in campionato è in lotta per i primi quattro posti e che a febbraio sfiderà il Real Madrid agli ottavi di Champions dopo aver battuto Ajax e Liverpool.

A questi livelli l’Atalanta è arrivata con la filosofia di gioco impartita da Gasperini, ottenendo risultati, alzando il livello tecnico di tanti calciatori e portando a casa plusvalenze per la società di Percassi. Gomez è stato uno straordinario interprete di questa cavalcata, diventando un calciatore internazionale dopo che aveva vissuto anche un’esperienza in Ucraina.

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La “liason” è finita, Gomez anche oggi si è allenato a parte e la soluzione più probabile è la partenza a gennaio.

Le tensioni si sono sviluppate in Atalanta-Midtyjlland, Gasperini insiste sul lavoro a tutto campo dell’argentino, vuole che si sacrifichi nelle due fasi, che corra anche sulle fasce quando è necessario. L’Atalanta del resto aveva un problema d’equilibrio e, quando ha lanciato Pessina e ritrovato prima Malinovskyi e poi Ilicic, ha perso il talento del Papu ma ha iniziato a subire di meno.

Dybala Napoli
Paulo Dybala – Getty Images

Da Dybala ai “ribelli” dell’Inter: le storie tra cessioni e rinnovi

Paulo Dybala non trova pace alla Juventus, alla base degli attriti c’è la distanza tra le parti sul rinnovo del contratto, del resto in passato Paratici ha provato a venderlo in Premier League. I dolori del 10 argentino, però, coinvolgono anche Pirlo che si è affidato soprattutto alla coppia Morata-Ronaldo.

La Juventus ha scelto Cr7 e il centravanti prelevato dall’Atletico Madrid si sposa di più con le caratteristiche del campione portoghese, il progetto del debuttante Pirlo finora sta facendo ancora più fatica a metabolizzare la suggestione del tridente rispetto a Sarri e al fastidio per le domande sul sogno tridente Dybala-Higuain-Ronaldo.

L’Inter nel vertice di mercato con Conte ha condiviso la missione del mese di gennaio: cedere gli esuberi. Ci sono due storie che incombono su Appiano Gentile, quelle che riguardano Eriksen e Nainggolan, entrambi non sono riusciti ad entrare nelle idee di calcio di Antonio Conte.

L’ex Tottenham è di troppo, Conte ha iniziato a dare continuità ai risultati, dopo il fallimento europeo, quando ha scelto d’abbassare il baricentro, spegnere le ambizioni d’alzare il livello della qualità nel gioco e dare priorità all’obiettivo di prendere meno gol dopo aver concesso spazi anche ad avversari come Parma, Torino e Fiorentina.

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Eriksen ha accettato questo destino da talento incompreso in silenzio, Nainggolan, invece, attraverso il suo profilo Instagram ha mandato qualche messaggio e a gennaio tornerà in prestito secco al Cagliari, con l’Inter che partecipa al pagamento dell’ingaggio.

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Gattuso (Getty Images)

Il metodo Gattuso e la vittoria Lozano, Ranieri-Candreva è finita col “volemose bene”

Gattuso ha il suo metodo, punta sulla religione del lavoro, da mesi insiste sull’intensità per convincere una squadra che, invece, talvolta tende ad accontentarsi della qualità nel palleggio. Chi non corre con Ringhio va fuori, poi bisogna redimersi, dimostrare di aver capito la lezione e mettersi in riga.

Una delle più importanti “vittorie” di Gattuso riguarda Lozano che a giugno veniva escluso dall’allenamento a due giorni dalla finale di Coppa Italia e cinque mesi dopo è il miglior marcatore del Napoli con sette gol.

Ghoulam è tornato in campo dopo più di un anno ma, prima di avere le sue chances, anche l’algerino si è scontrato col metodo Gattuso. Era l’8 novembre, a Bologna sia lui che Mario Rui sono andati in tribuna perchè, quando hanno capito che sulla fascia sinistra avrebbe giocato Hysaj, Gattuso non ha visto il giusto impegno in allenamento.

Nell’anno delle tensioni tra allenatori e calciatori, un altro vincitore è Claudio Ranieri che con Candreva è rapidamente giunto all’obiettivo. L’ha escluso prima della vittoria di Verona, poi sono arrivati i chiarimenti e il rientro in gruppo e in campo contro Crotone e Sassuolo.

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“Mi ha fatto anche gli auguri di Natale come i suoi compagni”, Ranieri ha chiuso così il caso, con il consueto stile che gli appartiene.