Inter, Suning si guarda intorno: contatti con un fondo private equity

L’Inter nei giorni scorsi ha smentito le indiscrezioni riguardo al mandato affidato alla banca internazionale Rothschild di vendere il club ma il dibattito è ancora aperto su possibili cambiamenti societari.

Secondo quanto racconta l’edizione odierna de il Sole 24 Ore, ci sarebbero delle discussioni preliminari con dei fondi di private equity per l’eventuale cessione di una quota del club. Tra questi ci sarebbe Bc Partners, uno dei maggiori gruppi finanziari al mondo, presente in Italia dal 2002. Una delle operazioni più importanti realizzate da Bc Partners consiste nell’acquisizione del gruppo Galbani.

La linea del governo cinese è nota: ai tempi del Covid-19 e della crisi economica che ha generato, stop agli investimenti eccessivi all’estero, in situazioni non strategiche per l’interesse nazionale. L’Inter inoltre ha due bond che complessivamente ammontano a 375 milioni di euro in scadenza nel 2022 e già nella scorsa settimana il Sole 24 Ore aveva raccontato che Suning stava sondando il mercato per trovare nuovi capitali.

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Inter, il mercato a costo zero conferma le difficoltà di Suning

Nell’ultimo summit con Antonio Conte l’Inter è stata chiara: non ci saranno investimenti, a maggior ragione dopo l’eliminazione dalla Champions League. Il mercato di gennaio dell’Inter, quindi, si sviluppa sull’idea di tagliare i costi più che aumentarli.

Il prestito secco di Nainggolan al Cagliari, con l’Inter che contribuisce al pagamento dell’ingaggio, è il primo indizio ma Marotta prova a “liberarsi” anche di Eriksen e Vecino.

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In attacco può partire anche Pinamonti, che piace al Benevento. In entrata si pensa a movimenti a costo zero, come per esempio il ritorno di Eder, decisivo per la vittoria dello Jiangsu Suning del titolo nazionale in Cina con la finale vinta contro il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro.