Sarri, il perché dell’addio alla Juve e il retroscena sullo stipendio

Maurizio Sarri, doppio ex di Juve e Napoli, vivrà la gara di questa sera da spettatore e da stipendiato dei bianconeri fino a giugno

Se la godrà senza l’ansia dei protagonisti, ma col rammarico di non farne parte. Maurizio Sarri, il doppio ex di Napoli e Juventus, sarà spettatore interessato della finale di Supercoppa in programma questa sera. Una partita che non avrà alcuna intenzione di perdersi, fautore, lui, del nono scudetto bianconero – uno dei tanti per loro, il primo per lui – e della crescita del Napoli, squadra condotta ad un passo dallo scudetto. L’edizione odierna del Corriere dello Sport traccia il suo profilo tornando sull’addio alla Juve e con un retroscena sulla sua attuale situazione contrattuale.

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Maurizio Sarri (Getty Images)

Perché Sarri ha lasciato la Juve

E’ durato un anno il rapporto tra Sarri e la Juventus, troppo diversi per piacersi in eterno, così distanti per idee e approccio al lavoro. Secondo il Corriere dello Sport, i motivi dell’addio dopo dodici mesi sono tanti, su tutti il rapporto con lo spogliatoio e, in particolar modo, coi senatori. Testualmente si legge: “Si narra di contrasti con Chiellini, custode della juventinità e dirigente in pectore, e Ronaldo“. Famosa la visita del tecnico a casa CR7 per spiegargli il suo progetto tattico. Ma in campo, le sue idee, si sono appena intraviste.

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Sarri e il retroscena sullo stipendio

Sarri ha voglia di tornare ad allenare, ma dovrà aspettare ancora un po’. Il suo contratto con la Juventus scadrà a fine stagione e, sul quotidiano, si legge: “Dicono che non intenda rinunciare a un solo euro e qualcuno gli rimprovera l’attaccamento al denaro”. Una pausa d’oro, per il tecnico di Figline Valdarno, che non vede l’ora di sedersi di nuovo in panchina. Stasera, intanto, se ne starà comodo sul divano, godendosi lo spettacolo di due squadre alle quali sarà legato per sempre.