Il Verona decide il futuro di Donnarumma e Calhanoglu

Il Milan contro il Verona deve rialzarsi non soltanto per non uscire definitivamente dalla lotta scudetto: i rossoneri si giocano il futuro

Quattro punti nelle ultime quattro partite, diciannove punti nelle undici gare del 2021, sette punti persi nei confronti dell’Inter da inizio anno. Nel Milan è scattato l’allarme per il finale di stagione anche perché gli infortuni non lasciano in pace i rossoneri. Ieri si è fermato anche Rebic che va ad unirsi ai vari Ibrahimovic, Calhanoglu, Bennacer e Mandzukic, con Pioli costretto ad affidarsi in avanti al solo Leao.

La sfida che attende la squadra non è poi delle più semplici: c’è il Verona di Juric, splendida conferma di questa stagione nonostante le tante cessioni estive. Il Bentegodi non è uno stadio che evoca bei ricordi per il Milan che qui ha perso due scudetti, ma per Pioli è una partita da non sbagliare. C’è la rincorsa all’Inter da far partire, ma anche il futuro da decidere.

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Stefano Pioli
Pioli (Getty Images)

Milan, Champions fondamentale per i rinnovi

Già perché se lo scudetto non era l’obiettivo di inizio stagione del Milan, la Champions rappresenta un traguardo fondamentale per il futuro della squadra.  I ricavi garantiti dalla partecipazione alla massima competizione continentale non possono essere persi. In ballo – scrive la ‘Gazzetta dello Sport’ – ci sono le strategie future della società e anche rinnovi di peso.

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Non è sbagliato ipotizzare che senza la qualificazione in Champions, le trattative per contratti di Calhanoglu e Donnarumma possano subire una battuta d’arresto. D’altronde i due calciatori chiedono stipendi importanti e, soprattutto il portiere, ambiscono al massimo palcoscenico europeo. Così, venire risucchiati nel gruppone che si gioca i posti europei, sarebbe una pessima notizia per la società e stravolgerebbe le prospettive future. Come la permanenza di Pioli, fin qui data per scontata: non lo sarebbe senza Champions  e il Milan si ritroverebbe a progettare un nuovo corso all’improvviso. Ma oggi la parola passa al campo ed è lì che i rossoneri devono tornare a correre per evitare qualsiasi rischio.