Gaich, gli allenatori al San Lorenzo: “Attenti, sembra Lewandowski” | ANews

Gli allenatori Claudio Biaggio e Diego Monarriz raccontano Adolfo Gaich, attaccante del Benevento formatosi nel San Lorenzo de Almagro. 

Un gol alla Juventus. Era forse questo ciò che serviva ad Adolfo Gaich per imporre definitivamente gli occhi della Serie A sul suo talento, ma d’altronde un argentino che sigla la sua prima rete italiana al Maradona sotto gli occhi di D10S ha in pratica ricevuto la benedizione necessaria per fare bene. 

Mezzo tedesco e col piglio di Lewandowski (in patria insistono), l’attaccante classe 1999 è già un Nazionale argentino ma, nonostante ciò, al Benevento si trova soltanto in prestito dal CSKA Mosca, società che gli ha permesso l’agognato salto in Europa senza però garantirgli continuità e quindi visibilità.

Cresciuto nelle giovanili del San Lorenzo de Almagro, Gaich debutta in Primera nel 2018 grazie all’intuizione dell’allenatore Claudio “El Pampa” Biaggio, attuale tecnico del Chacarita Juniors, che ai microfoni di Serieanews.com racconta in esclusiva: “Ho lavorato 11 anni nelle giovanili del San Lorenzo, e ho avuto la fortuna di allenare Adolfo in una quinta divisione e da lì l’ho portato con me nel percorso per farlo debuttare prima di tutto nella Primavera del club. Segnò tantissimi gol! Quando arrivai a dirigere la prima squadra del San Lorenzo, il club aveva bisogno di potenziare e valorizzare qualcuno tra i propri talenti e io Adolfo lo conoscevo bene, avevo intuito che aveva tutto per essere un attaccante potente. Quindi, ha cominciato ad allenarsi con la prima squadra e, in occasione di una sfida contro l’Estudiantes de Sante Fe, lo portai in panchina poiché avevo bisogno di un calciatore potente, alto, corpulento, che potesse entrare negli ultimi 15-20 minuti e quindi debuttò. Debuttò bene, non segnò ma ci arrivò molto vicino”.

Gaich come Lewandowski? Parla l’ex allenatore Biaggio

Gaich alla presentazione col Benevento
Adolfo Gaich – Benevento (GettyImages)

Le caratteristiche fanno presagire il meglio: “È potente, goleador. Era un attaccante che vedevamo che individuava bene la porta anche grazie alle sue caratteristiche fisiche. In Primera poco a poco ha dimostrato il suo valore. Alla seconda partita, quando debuttò da titolare, contro il Patronato nello stadio del San Lorenzo, segnò. Uno stop di petto e una conclusione simile a quella contro la Juventus. Cominciò a prendere fiducia, ma la presenza di Blandi in squadra gli impediva di essere titolare, tuttavia ogni volta che giocò, lo fece bene. Con me ha giocato 4 partite, segnando 3 gol. Conosco la sua famiglia, la brava persona che è e la sua intelligenza. Si è preparato molto per arrivare dove si trova adesso, ha studiato le lingue per andare in Europa”.

Biaggio commenta anche il paragone piuttosto importante che già pesa sulle spalle di Gaich: “Lo paragonano molto con Lewandowski e Palermo. Ha caratteristiche più simili al polacco, per la potenza e la forza, e la capacità di sfuggire al pressing avversario”.

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Il trasferimento al CSKA Mosca: le controindicazioni

Gaich in azione col Benevento
Adolfo Gaich – Benevento (GettyImages)

Sarebbe andata meglio se non fosse passato per Mosca? El Pampa racconta le circostanze della decisione: “Il passaggio in Russia è avvenuto in un momento in cui si parlava di molte squadre e apparve il CKSA Mosca. Sapevo che sarebbe stato difficile per lui, a causa del tipo di calcio che si gioca da quelle parti, ma per lui sarebbe stato comunque il salto di qualità, doveva farlo. Quando ha perso protagonismo, è apparso il Benevento, che l’ha cercato. Mi è parsa un’opportunità importante perché in Italia c’è un calcio rapido, dinamico, forte ed lui è calciatore di questo tipo. Mi sembrava che potesse rendere bene e mettersi in mostra. Cattura molto l’attenzione, fa gol di grande calibro, per cui sono contento di tutto ciò che gli sta succedendo. Si è realmente preparato per questo momento”.

Un aneddoto chiude il profilo disegnato da Biaggio: “Il giorno del debutto gli dissi di goderne, di pensare che l’opportunità tanto atteso fosse finalmente arrivata. Lui rise come per dirmi di stare tranquillo perché avrebbe segnato e così è stato. Ne parlavamo spesso in allenamento e mi diceva che voleva prepararsi per arrivare al passo più grande, ossia andare in Europa. Da allenatore che l’ha fatto debuttare, mi sento molto orgoglioso di lui. È un calciatore da Nazionale con un futuro molto importante. Speriamo che possa arrivare in un club ancora più ambizioso”.

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Da Biaggio a Monarriz: il cammino di Gaich prima del debutto europeo

Gaich premiato col San Lorenzo
Adolfo Gaich – Benevento (GettyImages)

Se El Pampa Biaggio ha fatto compiere il salto a Gaich fino alla prima squadra del San Lorenzo, l’ultima parte della sua avventura in patria, l’attaccante del Benevento l’ha vissuta sotto la guida tecnica dell’allenatore Diego Monarriz, ex attaccante proprio del Ciclón, il quale ha accompagnato El Tanque nelle tappe finali prima del passaggio in Europa, obiettivo centrale nella carriera del giovane calciatore.

In esclusiva a serieanews l’allenatore Monarriz ha completato così la presentazione del giocatore che sta facendo parlare di sé in Italia: “Per l’età che ha, è sempre stato un calciatore maturo con la certezza di sapere sempre cosa volesse essere: un professionista. La sua umiltà l’ha aiutato, perché gli ha permesso di voler ascoltare e imparare. L’ho avuto quando ho diretto la Prima Squadra e presi la decisione di renderlo titolare, dandogli lo spazio che ancora non aveva avuto. Fin dalla prima partita che ho diretto, gli ho dato questa responsabilità, dicendogli di fare semplicemente ciò che sapeva”.

Gaich dal gol al River Plate al grande salto

Gaich esulta dopo il gol alla Juventus
Adolfo Gaich – Benevento (GettyImages)

E Gaich non si è tirato indietro, restituendo la stima con un pesantissimo gol al River Plate, che Monarriz ricorda non senza emozione: “Vincemmo una partita 1-0 in casa del River Plate con un grande gol suo, e ciò già dice molto. Inoltre, è un calciatore che studia, e nemmeno questo è un aspetto comune. Lo fa per raggiungere un livello sempre maggiore, fa anche coaching. Questa mentalità aperta lo facilita quando gioca e lo fa risaltare tra tutti per personalità e cultura. Gli rende più facile comprendere il gioco. Vincere contro il River nel giorno in cui c’erano 70.000 al Monumental per festeggiare la Libertadores contro il Boca Juniors è stato qualcosa di incredibile. Era l’ultima giornata di campionato, un dicembre, e Gaich segnò un golazo per il quale ancora lo ringrazio. Mi fece vivere grandi emozioni per quella vittoria”.

Il prossimo passo è diventare un perno della Selección e le caratteristiche non mancano: “Per la Nazionale lo aiuta essere in Europa perché potenzia in quanto competi contro i migliori e ci son calciatori di nazionale dovunque, questo ti aiuta per gerarchizzasti e la sua intelligenza è fondamentale, a forza di gol comincerà a conquistare il posto e andrà in un club ancora più importante”.