Sky, senza calcio si fa dura: migliaia di lavoratori in meno

Da Sky Italia arriva il piano per 300 milioni di risparmi: senza calcio ci saranno uscite per 2.500/3.000 lavoratori

Come riporta ‘Repubblica’, dopo la mancata assegnazione dei diritti tv per il prossimo triennio del campionato di Serie A, Sky Italia ha annunciato un maxi piano di esuberi. Si tratta di una diminuzione importante: riguarderà poco meno di un quarto di tutto il suo organico. Già nei giorni scorsi si era paventata questa possibilità. In qualche recente intervista, l’amministratore delegato Ibarra aveva fatto capire che si era presentata la necessità di contrarre i costi.

Il gruppo, proprio attraverso le linee guida mostrate dall’AD Maximo Ibarra, ha illustrato un documento ai sindacati che prevede 2.500/3.000 uscite su 11mila addetti (tra i 5mila diretti e 6mila indiretti) che fanno capo a Sky. Le uscite saranno, però, saranno sviluppate in un piano che tende a processarle in quattro anni, senza che ci sia il ricorso al licenziamento.

Tutte le news sulla SERIE A e non solo: CLICCA QUI!

pallone della Lega Serie A prima di Parma-Inter
Pallone della Lega Serie A (Getty Images)

Sky, prime conseguenze dopo l’addio alla Serie A: in 5000 possono lasciare

Le uscite, come ricordato da Repubblica, incideranno sia sul personale interno (che ammonta a 5000 unità) sia, sul personale esterno (si parla di circa 6000 addetti): dovrebbe portare risparmi al gruppo per 300 milioni di euro.

LEGGI ANCHE >>> Mondiali 2022, è ufficiale: colpaccio Rai

Immediata è arrivata anche la reazione delle sigle sindacali: anche perché, si sussurra, CHE questa potrebbe non essere l’ultima ristrutturazione dell’organico. “E’ un qualcosa che possiamo provare a gestire in un’ottica di compatibilità sociale. Si tratta di un piano diluito nel tempo, nell’arco di quattro anni – spiega Pierpaolo Mischi, segretario nazionale della Uilcom Uil – sono più preoccupato per eventuali risvolti della questione dei diritti tv del calcio, con i possibili ulteriori impatti negativi sull’occupazione”