Vlahovic, i tifosi se la ridono: la frecciata alla Fiorentina fa il giro del web

L’impatto di Vlahovic sulla Juventus è stato ottimo, e adesso i tifosi bianconeri rispondono a tono ai tanti scettici della prima ora.

Nonostante sia stato indiscutibilmente il colpo più importante del mercato di gennaio, quando ha indossato la maglia della Juventus Dusan Vlahovic era ancora oggetto di un certo scetticismo.

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic (Ansa Foto)

Nonostante i 49 gol segnati in 108 partite con la Fiorentina, di cui 38 in 61 partite nei 18 mesi precedenti al tanto contestato trasferimento di gennaio, c’era chi sosteneva che Vlahovic dovesse ancora dimostrare di meritare una big e che il merito delle sue tante reti andasse ascritto più che altro alla capacità di creare gioco della Viola di Italiano.

Un discorso quest’ultimo che poggiava su basi in realtà comprensibili: la Juventus fatica da inizio campionato a costruire un gioco convincente, il rischio che Vlahovic avesse pochi palloni disponibili era concreto. Inoltre il suo erede a Firenze, Piatek, era partito segnando a raffica e in un certo senso confermando questa tesi.

Ma sono bastate poche partite per dimostrare a tutti che molte erano congetture o paure infondate: fino a oggi, in 524 minuti spalmati su 6 presenze, Vlahovic ha messo a segno 5 gol, peraltro tutti su azione. Un exploit tanto convincente da scatenare i tifosi bianconeri sui social. Un tifoso su Twitter ha sottolineato “Vlahovic alla Juve, un gol ogni 104 minuti. Vlahovic alla Fiorentina, un gol ogni 106 minuti.”

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Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic (LaPresse)

Vlahovic continua a segnare anche in bianconero

Un paragone chiaramente forzato, considerando il differente numero di partite che il bomber serbo ha giocato con le maglie dei due club. Lo stesso autore se ne rende conto, specificando però nei commenti che la sua vuole essere la risposta a chi affermava che sotto la guida di Massimiliano Allegri Vlahovic non avrebbe avuto le stesse occasioni per lasciare il segno.

Anche in questo caso una sensazione rafforzata dall’heat map delle sue prime uscite in bianconero, che lo vedevano presente in un’area molto arretrata rispetto a quando nella Fiorentina stazionava nei pressi della porta avversaria, ma smentita ancora dai numeri: gol al debutto con il Verona, folgore in Champions con il Villarreal, autorete provocata in Coppa Italia con il Sassuolo, doppietta sabato contro l’Empoli nella gara che ha rilanciato la Vecchia Signora in orbita.

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E adesso ancora la Coppa Italia, il rendez-vous con quella Firenze che lo ha cresciuto e coccolato, che lo ha trasformato in un campione e poi lo ha trattato come un traditore. L’accoglienza certo non sarà delle migliori, nel Franchi che un tempo è stato il suo regno, ma Vlahovic ha già dimostrato di avere le spalle larghe. Alla faccia degli scettici.