“Rischiavamo il ricatto”: Vlahovic, confessione a sorpresa della Juventus

Vlahovic è pronto a ripartire dopo la delusione Champions. Intanto spunta una rivelazione sulla trattativa che lo ha portato alla Juventus.

Un fulmine a ciel sereno. Capace di restituire entusiasmo alla piazza dopo una prima parte di stagione deludente e rilanciare le ambizioni di gloria del club. L’ingaggio di Dusan Vlahovic non è bastato per garantire alla Juventus la qualificazione ai quarti di finale di Champions League ma ha comunque costituito una solida base su cui rifondare la rosa a disposizione del tecnico Massimiliano Allegri.

Vlahovic in campo
Dusan Vlahovic (Ansa)

Un’operazione onerosa dal punto di vista economico, che la società ha comunque voluto effettuato al fine di bruciare la concorrenza delle numerose altre squadre interessate all’ormai ex Fiorentina. Il Borussia Dortmund, ad esempio, lo aveva inserito nella lista dei possibili sostituti di Erling Haaland (finito nel mirino della Premier League) mentre l’Atletico Madrid si era detto molto interessato a prenderlo al posto di Luis Suarez.

Niente da fare. La Juventus, attraverso un blitz effettuato negli ultimi giorni di gennaio, è riuscita a vestire l’attaccante di bianconero. A svelare ulteriori dettagli in merito alla trattativa che ha consentito di portarlo a Torino è stato l’amministratore delegato della Vecchia Signora Maurizio Arrivabene, nel corso di un’intervista concessa al ‘Corriere dello Sport’.

Vlahovic in campo
Dusan Vlahovic (Ansa)

Juventus, Arrivabene racconta il colpo Vlahovic

Il dirigente, in particolare, si è espresso in questo modo. “Attorno a Dusan c’erano dei movimenti, soprattutto di club stranieri. Abbiamo considerato che se ci fossimo spinti fino a giugno probabilmente non saremmo risultati competitivi nell’asta con inglesi e spagnoli. Abbiamo verificato se ci fossero le condizioni per prenderlo subito, individuato le eventuali uscite in grado non dico di pareggiare l’investimento ma di renderlo sostenibile”.

Una volta stanziate a bilancio le risorse necessarie, è scattato poi l’assalto vero e proprio. “Ci sono stati l’incontro con Joe Barone e poi, ottenuto il sì della Fiorentina, quello con gli agenti di Dusan. Non è vero che avevamo già un accordo con il giocatore, è un falso assoluto. Abbiamo rischiato di finire sotto ricatto, se ci fossimo presentati da Barone con l’accordo con gli agenti la Fiorentina avrebbe potuto alzare il prezzo”.