Incubo Donnarumma, il motivo dietro la crisi fa discutere i tifosi

Per Donnarumma l’incubo è senza fine: un vero e proprio marzo da dimenticare per l’ex Milan, il motivo dietro la crisi fa discutere i tifosi.

Continua il marzo complicato per Gianluigi Donnarumma. Prima l’erroraccio contro il Real Madrid (che è costato carissimo al suo Paris Saint-Germain), poi la rete discutibile subita contro la Macedonia del Nord, in un mese da cancellare per l’ex portiere del Milan.

Donnarumma si dispera
Donnarumma (LaPresse)

Rete subita contro la Macedonia del Nord che ha condannato l’Italia di Mancini a salutare anzitempo la qualificazione al Mondiale e a dover ripartire dalla finalina contro la Turchia. Una gara quasi inutile (se non per il Ranking UEFA), ma che è stata comunque teatro di un altro errore marchiano del portiere italiano.

Ad inizio partita, Under ha bucato tra le gambe un Donnarumma, apparso in grande difficoltà e ulteriormente smarrito nel personale periodo di crisi.

Donnarumma para
Donnarumma (LaPresse)

Donnarumma in crisi, arriva il retroscena: i tifosi discutono

Nonostante qualche buona parata sull’ex compagno Calhanoglu, Donnarumma ha rischiato poi di combinarne un’altra. Per di più, molto simile all’errore commesso al Bernabeu. Il portiere di proprietà del PSG ha pasticciato con i piedi al limite dell’area, ma stavolta la fortuna è stata dalla sua parte, con un rimpallo che messo in salvo la porta italiana.

Al quasi-paperone, però, il telecronista della Rai, Alberto Rimedio, è stato netto: “È chiaro ormai che questo ragazzo non sia più sereno, senza alcun dubbio. Mi sembra palese che non abbia digerito il trasferimento al Paris Saint-Germain, seppur sia stata una scelta da lui presa, in accordo col suo entourage”.

Un retroscena ed una motivazione che, per i tanti tifosi sui social, non sono parsi come un alibi credibile e giustificabile. Attorno al nome di Donnarumma non si placano le polemiche, con tanti supporters (azzurri e francesi) che discutono sui social su cosa ci sia dietro l’involuzione di queste ultime settimane. Mancini e Pochettino, dalla loro, non possono far altro che riflettere sulla sua titolarità.