“La Superlega…”: Ceferin senza freni, che bordata ad Agnelli

La Champions League cambierà il suo format dal 2024, ma Ceferin ha comunque dato un’altra bordata alla Superlega.

Da pochi minuti è stato ufficializzato chi dirigerà la finale di Champions League del prossimo 28 maggio tra il Liverpool ed il Real Madrid di Carlo Ancelotti, ovvero il francese Turpin. Proprio per la massima competizione europea ci sono stati delle importanti novità, visto che dal 2024 non ci saranno più 32 squadre ma 36.

Agnelli pensieroso
Andrea Agnelli (Ansa Foto)

Con questo nuovo format del massimo trofeo continentale, la UEFA spera di chiudere definitivamente il discorso Superlega. Anche se Ceferin, nel corso del 46esimo Congresso del massimo organismo europeo di oggi a Vienna, ha attaccato di nuovo questo progetto: “Quando siamo uniti nessuno può batterci, il calcio ne esce comunque vincitore. Abbiamo dato una mano sia alle federazioni che ai club, abbiamo speso il 97% per il calcio”.

Il presidente della Uefa ha poi continuato il suo intervento: “Dobbiamo continuare ad incoraggiare i pesci più piccoli per cercare di battere i giganti. Sia la legge che la moralità sono dalla nostra parte. Quando la Uefa riesce ad abbandonare i suoi interessi, vince il calcio. Quando la Uefa concorda con l’ECA sul format delle competizioni, vince il calcio”. Ceferin ha poi dato un’altra bordata alla Juventus di Andrea Agnelli, il Real Madrid ed il Barcellona.

Ceferin pensieroso
Ceferin (LaPresse)

Superlega, la bordata di Ceferin: “Calpesta i valori del calcio”

Il dirigente svizzero, infatti, ha attaccato duramente le tre squadre che fanno ancora parte di questo progetto: “La Superlega calpesta i valori del calcio. Chi ne fa parte non accetta di perdere sul campo. Questo progetto, per me, è finito definitivamente o almeno per i prossimi 20 anni. Non mi piace chiamarla Superlega, perché questo progetto è tutto tranne che una Superlega”.

Ceferin ha poi terminato il suo discorso: “Loro ffermano che abbiamo il monopolio, ma ho sempre detto che nessuna squadra è obbligata a giocare nelle nostre competizioni. Hanno tutto il diritto di creare la propria Uefa. Ma se disputi un’altra competizione, secondo il regolamento, non puoi disputare anche la nostra”.