Donnarumma, arriva un altro rimprovero. E i milanisti se la ridono

Gianluigi Donnarumma non attraversa un momento semplice. E arriva pure una bacchettata che farà sorridere i suoi ex tifosi.

Esattamente 40 anni fa, l’11 luglio 1982, l’Italia vinceva il suo 3° Mondiale superando in finale la Germania Ovest. Un anno fa, a Wembley, arrivava invece un inaspettato quanto bellissimo trionfo azzurro agli Europei, un traguardo che per molti rappresentava l’avvenuta rinascita del movimento calcistico italiano dopo tanti anni difficili. Un’illusione, considerando la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 arrivata pochi mesi dopo. Ma comunque una data da ricordare e celebrare.

Gianluigi Donnarumma
Gianluigi Donnarumma (ANSA Foto)

L’eroe degli Europei vinti, l’eroe di un’estate, fu senza dubbio Gianluigi Donnarumma. Eletto miglior giocatore della manifestazione, neutralizzò un gran numero di occasioni e rigori nel cammino vincente degli azzurri. Una serie di prestazioni strepitose a cui è seguito il contestato trasferimento a parametro zero al PSG nel calciomercato estivo. Uno smacco per il Milan e per i milanisti, la prospettiva però di finire in una super-squadra capace di conquistare l’Europa e di farlo da protagonista assoluto.

Le cose non sono andate esattamente così: Donnarumma a Parigi ha patito la concorrenza di Navas, ha commesso errori determinanti che sono costati al club l’eliminazione in Champions League e non sembra più avere la serenità necessaria per un estremo difensore. In più, come se non bastasse, è arrivata anche la bacchettata del ct azzurro Roberto Mancini.

Donnarumma Italia EURO 2021
Gianluigi Donnarumma (LaPresse)

Donnarumma bacchettato da Mancini: “Serve più attenzione”

Il commissario tecnico, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in occasione dell’anniversario del successo agli Europei, ha infatti sottolineato il momento poco felice del suo portiere: “Giocare e non giocare al PSG di sicuro non lo ha aiutato, in più quando sei così giovane momenti in cui si è più affaticati mentalmente capitano.” Quindi ricorda i suoi errori nel costruire il gioco dal basso, con i piedi.

Qualcosa che lui stesso, e molti allenatori moderni, chiedono al proprio portiere. Ma che non può essere fatto sempre: “Non gli dirò mai di non farlo, ma di avere maggiore attenzione. Ci sono occasioni, ad esempio contro squadre particolarmente forti come la Germania, in cui non si può. E altre in cui si può.”

Errori che devono essere evitati anche perché, sottolinea Mancini, Donnarumma deve guidare una Nazionale giovane e ambiziosa. Una squadra che deve rinascere e che ha bisogno delle sue qualità tecniche ma anche mentali. Il messaggio sortirà l’effetto sperato? Di certo le ultime notizie da Parigi, che parlano di un PSG finalmente deciso a considerarlo titolare indiscutibile, possono rappresentare il primo passo.