“Mi ha fatto male…”: Italia, Balotelli vuota il sacco su Mancini

Balotelli, appena trasferitosi al Sion, parla della Nazionale e della mancata convocazione in occasione dei play-off dello scorso marzo.

Nuova vita per Mario Balotelli, trasferitosi al Sion dopo aver concluso la propria esperienza all’Adana Demirspor. Un trasferimento avvenuto a poche ore di distanza dal plateale diverbio avuto in campo con il suo allenatore in Turchia Vincenzo Montella, che consentirà all’ex Inter e Milan di mettersi alla prova nel campionato svizzero. Il debutto in terra elvetica è stato subito positivo (vittoria ai danni del Basilea) e nella prossima gara l’attaccante proverà a sbloccarsi e a fornire un contributo concreto alla causa.

Balotelli parla in conferenza
Mario Balotelli (Ansa)

La Nazionale, in ogni caso, resta un pensiero fisso nella sua testa ed è ancora forte la delusione, a distanza di molti mesi, legata alla mancata chiamata in occasione dei play-off di qualificazione ai Mondiali. Balotelli, forte degli 11 centri e dei 4 assist messi a segno da agosto 2021 a marzo, pensava di poter fare parte della spedizione e di poter rivestire un ruolo da protagonista contro la Macedonia del Nord.

Il Ct Roberto Mancini, dopo averlo visionato a gennaio durante lo stage organizzato a Coverciano, ha invece preferito lasciarlo a casa puntando su Ciro Immobile, Giacomo Raspadori e Joao Pedro. Scelte che, alla luce del verdetto espresso dal campo dello stadio “Barbera”, non hanno prodotto i risultati sperati. Da qui il rimpianto di Balotelli.

Balotelli in campo
Mario Balotelli (Ansa)

Balotelli parla della mancata convocazione ai play-off Mondiali

La punta ha parlato dell’argomento nel corso di un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di ‘Dazn’. “Con Mancini non ho alcun tipo di rancore, ho sempre rispettato le sue scelte. La non convocazione contro la Macedonia del Nord mi ha fatto male, ma perché da italiano sapevo che potevo aiutare tanto”.

Tornare a vestire la maglia azzurra, per lui, sarebbe un sogno ma ora il suo obiettivo concreto è quello di fare bene al Sion sotto la gestione di Paolo Tramezzani. “Non è che la nazionale non mi interessi più, sarebbe una bugia. Io però al momento penso a me stesso e a stare bene, se poi lavorerò bene e avrò l’opportunità ben venga, altrimenti pazienza”.