“Non c’è niente di peggio…”: Juventus, Elkann spiazzato. Il Napoli gongola

Juventus e Napoli vivono una situazione agli antipodi, che viene analizzata partendo da presupposti universali per ogni club di grande ambizione.

Il Napoli vive un momento piuttosto positivo tanto in campionato quanto in Champions League. Ai box di partenza era difficile da immaginare, considerate le partenze di Insigne, Mertens e Koulibaly su tutti, e i tanti volti noti non ancora esperti ai massimi livelli. Eppure, mister Spalletti è stato capace di trovare la quadra e sfruttare al massimo le qualità dei singoli.

Elkann serio
John Elkann, Juventus (LaPresse)

Maggiori difficoltà sta invece riscontrando la Juventus. Max Allegri sta cercando di dare la sua impronta ma fra infortuni e nuovi arrivi sembra che manchi l’intesa giusta e la squadra non riesca a reggere 90′ di grande livello, come dimostrato soprattutto contro PSG e Benfica.

Cosa fare allora? Sui social già spopolano le richieste di esonero per l’allenatore bianconero, ma il caso va analizzato sicuramente con maggiore sensibilità.

Spalletti parla con Anguissa
Spalletti e Anguissa, Napoli (LaPresse)

Napoli e Juventus, Corbo analizza le due situazioni

Il giornalista de ‘La Repubblica’, Antonio Corbo è intervenuto ai microfoni di ‘Radio Kiss Kiss Napoli’ sulle frequenze di ‘Radio Goal’, dichiarando: “Non c’è niente di peggio che una società possa fare che seguire la corrente, ascoltato i tifosi. Loro vogliono grandi nomi, si basano su ciò. Nomi che conoscono o che hanno avuto titoli sui giornali. Il segreto di un club, invece, è scovare giocatori che sono forti da domani. Ciò ti rinnova e potenzia, ed è quanto sta accadendo al Napoli”.

Secondo l’editorialista, il problema della Juventus è stato quello di puntare su giocatori esperti ma verso la fine della carriera, piuttosto che andare alla scoperta di calciatori ancora in erba ma di grande prospettiva: “La Juventus si fa attrarre da nomi come Di Maria e Pogba, nella fase crepuscolare della carriera.Questo perché non ci sono più i dirigenti di prima. La Juve non soffre perché sbaglia Allegri, ma sbaglia perché prende calciatori evaporati”.