Capitan Croazia, Modric è il simbolo di una squadra che non molla mai

Luka Modric e la Croazia: un capitano, un motivatore e un centrocampista fuori dal comune. La classe e le qualità innate che lo contraddistinguono.

Le qualità di Luka Modric, come giocatore e centrocampista della Croazia e del Real Madrid, non sono certamente una novità. Anzi, forse per questo Mondiale in Qatar a stupire è la sua forza di volontà, la sua capacità di essere un Capitano e un motivatore fuori dal comune. A 37 anni Modric ha ancora voglia di metterci il cuore per la sua nazionale, per il suo popolo e i suoi tifosi. E lo sta dimostrando in ogni minuto sul rettangolo verde di gioco.

Modric esulta per la semifinale Croazia
Luka Modric esulta per la semifinale conquistata con la Croazia ai Mondiali in Qatar (LaPresse) SerieANews.com

Veder giocare Luka Modric, come sta accadendo di volta in volta in questo Mondiale, è pura poesia. Capace di crederci sempre, come tutta la sua Croazia, non si arrende e ci mette sempre del suo. Facendo da motivatore per i suoi compagni, che vedono in lui una vera e propria colonna portante.

Perché se la Croazia è arrivata in semifinale, a giocarsela contro l’Argentina, battendo squadre del calibro del Brasile, non è un caso. E molto è dipeso anche da un fuoriclasse che ci ha creduto fin da prima di iniziare quest’avventura, quando ha consigliato ai suoi compagni del Real Madrid di tenerla d’occhio quella Nazionale Croata che avrebbe regalato sorprese, oltre che soddisfazioni.

Modric abbraccia compagno Croazia
Luka Modric esulta per la semifinale conquistata con la Croazia ai Mondiali in Qatar (LaPresse) SerieANews.com

Croazia, la colonna portante è Luka Modric: un fuoriclasse che non smette mai di stupire

Questo è stato, soprattutto fin qui, il Mondiale delle sorprese. Del Marocco che elimina prima la Spagna e poi il Portogallo. Dell’Olanda che ha dato filo da torcere e ha quasi eliminato l’Argentina. Della Croazia che ha eliminato il Brasile. Quest’ultima guidata da un Luka Modric, appunto, fuori dal comune. Sia come mentalità sia come condizione fisica.

Un Capitano, prima che un semplice giocatore. Così come dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, in campo con i suoi compagni. Ma anche con i suoi avversari, quando dopo la gioia per la semifinale conquistata è andato ad abbracciare quei giocatori brasiliani disperati per l’occasione persa.

Il Mondiale in Qatar sembrerebbe essere l’ultima Coppa del Mondo della sua carriera, ma il suo è certamente un futuro ancora tutto da scrivere. Perché il contratto del centrocampista con il Real Madrid è in scadenza nel 2023 e le squadre di mezz’Europa continuano a sognare di averlo con sé.