Juve nei guai, servono 25 milioni: c’è solo un’alternativa

Tra sogni svaniti e bilanci che non perdonano, la Juve si ritrova con un nodo ingombrante: ecco la situazione

Cristiano Giuntoli con alle spalle la Borsa in crisi
Juve nei guai, servono 30 milioni: c’è solo un’alternativa (Foto: Ansa) – serieanews.com

In certi momenti della stagione, ci sono numeri che si sommano silenziosi, senza fare troppo rumore, ma che quando li metti in fila fanno un gran botto. Alla Juventus, quel rumore ora si sente forte. Non è solo il suono delle critiche, delle polemiche o dei fischi allo stadio. È un fruscio più sottile, più infido: quello delle banconote che scivolano via senza ritorno.

E no, stavolta non si parla di ingaggi fuori controllo o di plusvalenze creative. Stavolta il problema ha un volto preciso: quello degli investimenti andati storti. Perché se Giuntoli doveva essere l’uomo del risanamento, quello con l’occhio lungo e il portafoglio corto, il bilancio attuale racconta una storia un po’ diversa.

Negli ultimi mesi, la Juve ha messo sul piatto nomi che sulla carta sembravano promettenti. Alcuni, come Kelly e Douglas Luiz, sono arrivati con aspettative da titolari inamovibili. Altri, come Koopmeiners, sono stati trattati come pezzi da novanta. Eppure, quando si guarda al rendimento, la somma è presto fatta: poca roba.

Un discorso a parte meriterebbe Vlahovic, che ha vissuto una situazione paradossale anche a causa dell’ostracismo di Thiago Motta. Ma almeno, per lui e per gli altri, con Tudor potrebbe esserci qualche segnale di ripresa. Più complesso, invece, è il caso di Nico Gonzalez, uno che doveva spaccare e invece si è… rotto. Letteralmente e metaforicamente.

Nico Gonzalez può essere un problema: cosa serve per non fare minusvalenza

L’arrivo di Nico Gonzalez dalla Fiorentina, poco meno di un anno fa, era stato accolto con un misto di entusiasmo e sospetto. Ma 33 milioni di euro (più bonus) per un esterno che conosce già la Serie A sembravano un investimento “sicuro”. Peccato che il calcio, come la vita, di sicuro non abbia nulla.

Nico Gonzalez con la maglia della Juventus
Nico Gonzalez può essere un problema: cosa serve per non fare minusvalenza (LaPresse) – serieanews.com

Un infortunio a inizio stagione ne ha ritardato l’inserimento. Ma quando è tornato, Nico non ha mai dato davvero la sensazione di poter incidere. Sempre un po’ fuori ritmo, fuori ruolo, forse anche fuori posto. Di certo fuori dai cuori dei tifosi, che hanno cominciato a storcere il naso dopo un paio di partite e oggi fanno fatica anche solo a ricordare quando è stato l’ultima volta decisivo.

Il punto, però, è che non basta voler cambiare. Serve anche poterlo fare. E qui entra in scena il temuto alleato dei direttori sportivi: il bilancio. Per cederlo senza fare minusvalenza, la Juve dovrebbe incassare circa 25 milioni. Il che, vista la stagione opaca, è come pretendere di vendere una Panda al prezzo di un SUV. E di certo il top player da sacrificare in estate non è l’argentino, il cui valore si è schiantato.

E quindi che si fa? L’ipotesi più probabile, oggi, non è la cessione. Difficile che qualcuno metta sul tavolo 25 milioni per un giocatore che non ha inciso. E anche l’idea del prestito – magari con diritto di riscatto – resta sullo sfondo, ma con poca convinzione.

La vera alternativa, forse l’unica, è quella della seconda chance. Tenerlo in rosa e provare a rivalutarlo la prossima stagione, magari con una preparazione vera alle spalle e, chissà, con un allenatore che riesca a trovargli una collocazione più funzionale. Certo, è un rischio. Ma svenderlo ora significherebbe buttare via altri soldi, e questa Juve non se lo può permettere.

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