Un addio annunciato, una strategia già scritta. Il Napoli si muove in anticipo e guarda avanti. E i soldi di Osimhen? Considerateli pure già spesi…
Ormai ci siamo. Victor Osimhen è sempre più vicino all’addio. La trattativa con il Galatasaray va avanti da giorni, ma il Napoli ha le idee chiare: 40 milioni subito, altri 35 a rate semestrali. È questa la richiesta, ed è su questa base che si sta provando a chiudere. E la sensazione è che si chiuderà. Magari tra uno sconto e qualche altra concessione, ma si chiuderà.
Anche perché nessuno ne può più. Il Napoli ha voglia di liberarsene. E lui ha voglia di cambiare aria. Il rapporto è finito da tempo, da più di un anno. È rimasto solo il contratto, pesantissimo, e l’attesa che qualcuno mettesse sul tavolo una cifra decente. Alla fine sono 75 milioni, e viste le premesse va benissimo così.
Ora però si apre un’altra partita, che in realtà è già cominciata: come saranno spesi i soldi di Osimhen? In realtà è una domanda abbastanza oziosa. Perché a ben vedere, quei soldi il Napoli li ha già spesi.
Con Lucca, Beukema, Lang e Marianucci si arriva già a una cifra superiore ai 100 milioni. Se poi si contano anche i costi legati a Kevin De Bruyne – cartellino zero, sì, ma commissioni e ingaggio da top player – si sale sopra i 120. In sostanza: i soldi di Osimhen sono già stati messi a bilancio, e pure abbondantemente.
Tre colpi per completare la rosa: “costano” proprio i soldi di Osimhen
A questo si aggiungono tre nomi su cui il Napoli è già al lavoro. Il primo è Vanja Milinkovic-Savic. Portiere, affidabile, conosce il campionato. Il Torino ha fissato una clausola a 19,5 milioni, ma il Napoli punta a chiudere a 15, ammortizzando ulteriormente la cifra con la cessione di Ngonge ai granata. La trattativa è in piedi, non si è mai fermata. Un classico esempio di operazione pronta a esplodere appena si sblocca qualcosa altrove.
Poi c’è Juanlu Sanchez, terzino destro del Siviglia. Anche qui, 15 milioni circa. È uno dei nomi che Giuntoli aveva messo sul taccuino già tempo fa, e ora Manna lo sta portando a compimento. Il Napoli cerca un titolare vero su quella fascia, e Juanlu è più di un’idea.
E infine Dan Ndoye. Il Bologna dice che non si muove, ma intanto ha fatto sapere quanto vuole: 50 milioni. Il Napoli non arriva a tanto, ma sarebbe pronto ad inserire nell’affare anche Zanoli, che piace molto a Vincenzo Italiano. Qui si gioca una partita più strategica: il Napoli sa che il Bologna non può trattenere tutti, e Ndoye è uno dei sacrificabili.
Se si mettono insieme queste tre operazioni, si torna attorno ai 70 milioni. E guarda caso, è proprio la cifra in arrivo dal Galatasaray. Il che significa che il Napoli ha già un piano. Non sta aspettando di vendere Osimhen per capire che fare: ha già deciso, e sta solo aspettando di liberare il budget.
Raspadori e gli altri: chi può partire per sbloccare nuovi innesti
Poi c’è il tema degli esuberi. Folorunsho, Lindstrom, Cajuste, lo stesso Ngonge. Più che nomi in uscita, sono nomi che devono uscire. Servono soldi, ma anche spazio. E da queste operazioni potrebbe arrivare altro ossigeno per un nuovo colpo in attacco o a centrocampo.
E occhio a Raspadori. Non è in lista di sbarco, ma se arriva un’offerta da 35-40 milioni, se ne parla. Non è detto che parta, ma non è più intoccabile. È un discorso che il Napoli fa sottovoce, ma che esiste.
Intanto, però, il messaggio è chiaro: i soldi di Osimhen sono già impegnati. E Manna li ha già messi al lavoro.