Pirlo rosica: il rigore c’è. Il Maestro pensi alla dipendenza da CR7

La Juve e Pirlo recrimina: “Rigore dubbio, fosse successo a noi ci sarebbero stati casini”. Sbaglia e pensi alla dipendenza da Ronaldo

Minuto 28 di Napoli-Juventus, calcio di punizione dalla sinistra battuta da Lorenzo Insigne: Chiellini sbraccia e sbatte la mano in modo violento su Rrahmani. Visto dalla tv è rigore netto, ineccepibile ed incontrovertibile. Nonostante questo, nonostante una rivisitazione al Var che non avrebbe neppure dovuto esserci per la solarità dell’episodio, Pirlo si lamenta. Tanto. Ed in modo assolutamente ingiustificato, usando anche parole forti: “Se fosse successo a noi – ha detto il tecnico a Sky – ci sarebbero stati molti più casini o polemiche. Si sono verificati altri episodi dubbi, una la seconda ammonizione a Di Lorenzo per esempio. Spesso perché si gioca contro la Juventus, molti fischi arbitrali possono creare troppo rumore”.

Una dichiarazione da allenatore che rosica e tanto: anche perché a guardare la stagione della Juve, lamentele arbitrali non se ne contano. Quello di Chiellini è un rigore che si fischia per evitare di falsare una partita ed una stagione. Un lamento che non si allinea a quello che dovrebbe esser lo stile che dovrebbe rappresentare l’allenatore della squadra Signora d’Italia.

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Pirlo a colloquio con l'arbitro
Andrea Pirlo (Getty Images)

Meglio che Pirlo vada oltre il rigore e si concentri su CR7

La Juventus ha tirato qualcosa come 24 volte, il Napoli 8: un terzo delle volte. La Juventus ha inquadrato lo specchio 6 volte, il Napoli 2: anche in questo caso, valore triplo per Pirlo su Gattuso. Ronaldo ha tirato 4 volte, per distacco più di chiunque altro. Una conclusione è stata da due metri al massimo e sparata volgarmente su Meret.

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Pirlo non parli del rigore: si concentri su Ronaldo, su una Juventus che ha segnato 41 gol in 21 partite, che ha solo il sesto attacco della Serie A. Pirlo non dedichi pensieri e parole al rigore e si concentri sull’analisi di una fase offensiva che vanta campioni su campioni e che dipende da Cristiano Ronaldo, come ha mostrato la serata del “Maradona”.

Un’analisi corretta non può non aggiungere una componente cabalistica, quasi fatalistica. Raro che una squadra che produca quanto ha prodotto la Juve non trovi una rete. Una coincidenza i tanti errori, ma anche la necessità di riflettere: perché nella giornata storta di CR7, non brillano altri astri. E la Juve resta lontana dalle migliori: in classifica e nel rendimento offensivo.