Superlega, il mondo politico spiega perché non la permetterà

I politici di vari paesi hanno detto no alla Superlega: “universalità, diversità e inclusione sono elementi chiave dello sport in Europa”

L’eco provocata dalla creazione della Superlega è stata enorme e non ha lasciato indifferente neppure la politica. Sono stati diversi gli esponenti che hanno preso la parola per esprimere la propria posizione in merito all’annuncio dato ieri pomeriggio e che ha sconvolto il mondo del calcio.

Il primo a intervenire sulla situazione è stato il presidente francese Emmanuel Macron. La sua considerazione parte dal fatto che nessun club francese ha aderito all’iniziativa promossa dai potenti del calcio. Macron ha detto di sostenere la posizione dei club transalpini “che si sono rifiutare di partecipare al progetto che mette a repentaglio il principio di solidarietà e di meritocrazia nello sport”. Ha poi aggiunto: “La Francia supporterà tutti i paesi della FFF (la federcalcio francese), dell’Uefa e della Fifa per proteggere l’integrità delle competizioni federali, nazionali ed europee”.

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Superlega politici
Macron (GettyImages)

Superlega, le reazioni negative dei politici europei: “Atalanta, Ajax e Leicester le storie da inseguire”

Sulla questione si è espressa anche Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea con delega alla promozione dello stile di vita europeo. Il suo pensiero è stato affidato a Twitter: “Dobbiamo difendere un modello di sport europeo guidato dai valori e basato sulla diversità e l’inclusione. Non c’è modo di riservarlo a pochi ricchi e potenti club che vogliono tagliare i legami con le associazioni che rappresentano: campionati nazionali, promozione, retrocessione e sostegno al calcio dilettantistico”. Per questo motivo, sostiene Schinas, “universalità, inclusione e diversità sono elementi chiave dello sport in Europa e del nostro stile di vita”.

In Italia sul caso si è espresso Enrico Letta: “L’idea di una Superlega per i club europei più ricchi è sbagliata e intempestiva. In Europa il modello Nba non può funzionare. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle storie tipo Atalanta, Ajax e Leicester”.

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In disaccordo pure Boris Johnson. Anche il primo ministro inglese ne ha parlato su Twitter: “La Superliga sarebbe dannosa per il calcio, sosteniamo le autorità calcistiche. Colpiranno lo spirito dei tornei nazionali e i tifosi di tutto il paese. I club coinvolti devono rispondere ai propri tifosi e alla più ampia comunità calcistica prima di compiere ulteriori passi”.