Italia, la polemica per il bus prosegue: il ‘tackle’ di Bonucci

Bonucci, ai microfoni de ‘Il Foglio’, smentisce la ricostruzione del prefetto di Roma in merito alla sfilata in bus dell’Italia a Roma.

Non ci sta Leonardo Bonucci. Ieri il prefetto di Roma Matteo Piantedosi lo aveva attaccato, ritenendolo (insieme al capitano della Nazionale Giorgio Chiellini) il principale organizzatore della sfilata con il bus scoperto tenutasi nella capitale per celebrare la vittoria dell’Europeo. “Mi risulta che abbiano rappresentato con determinazione – erano state le sue parole – il loro intendimento al personale in servizio d’ordine. A quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile”. Una vicenda che il difensore della Juventus, mvp della finale contro l’Inghilterra, ha voluto smentire in maniera netta.

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Bonucci e Mancini festeggiano
Leonardo Bonucci e Roberto Mancini (Getty Images)

Sfilata dell’Italia, arriva la smentita alla ricostruzione del prefetto

L’occasione è arrivata nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Il Foglio’. “Ho sbagliato lavoro: dovevo candidarmi, altro che giocare a calcio. Sarei un ottimo ministro della Difesa. Scaricare le colpe sui giocatori è semplicistico e molto italiano. Le autorità – ha affermato Bonucci – hanno acconsentito all’utilizzo del pullman scoperto, dicendo che sarebbero state in grado di gestire la situazione. L’intera delegazione ha chiesto il pullman scoperto”.

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Il giocatore ha poi voluto aggiungere: “Non ci permetteremmo mai e poi mai di sostituirci alle autorità competenti, che immagino abbiano fatto le loro dovute valutazioni”. Una ricostruzione confermata dalla Figc. “La richiesta è stata condivisa con le istituzioni”. Due gli obiettivi: tutelare l’incolumità dei calciatori e “non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della capitale nelle ore precedenti a questo incontro”.