Caso plusvalenze, la mossa della Figc ‘spaventa’ i club

La Covisoc ha lanciato l’allarme sulle plusvalenze segnalando 62 operazioni di cui 42 che riguardano la Juventus, la Figc pensa ad una mossa per depotenziare questo strumento.

La parola plusvalenza rappresenta una “keyword” della gestione finanziaria del calcio moderno, quante volte l’abbiamo usata per raccontare il rispetto del fair play per esempio.

La Covisoc ha lanciato un allarme, segnalando 62 trasferimenti tra il 2019 e il 2021, invitando la Procura Federale ad approfondire l’argomento. 42 operazioni riguardano la Juventus, club quotato in Borsa e, infatti, da qualche settimana anche la Consob si è mossa sull’argomento.

La relazione della Covisoc ha segnalato per la Juventus il coinvolgimento di 21 giocatori in scambi che avrebbero generato sulla carta 90 milioni ma ne avrebbero fatti circolare poco più di tre.

C’è anche l’operazione Osimhen, il passaggio dal Lille al Napoli. L’attaccante nigeriano è costato 48,5 milioni di flusso di cassa più quattro contropartite tecniche: Karnezis, Manzi, Palmieri e Liguori, che avrebbero generato 20 milioni di plusvalenze. Il portiere greco è ancora al Lille, gli altri tre ragazzi cresciuti nel vivaio azzurro sono rispettivamente alla Turris, alla Nocerina e all’Afragolese, tra serie C e D.

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Gravina ad un convegno
Gabriele Gravina (Getty Images)

La risposta della Figc: l’idea è depotenziare le plusvalenze

Secondo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Messaggero”, la Figc avrebbe in mente una mossa su quest’argomento: depotenziare le plusvalenze. C’è un progetto per cui i club sarebbero obbligati ad indicare in maniera trasparente le operazioni che hanno generato plusvalenze senza muovere denaro reale.

Il dato a questo punto non sarebbe utile per ottenere l’iscrizione alla stagione successiva. Il regolamento prevede, infatti, un’ammenda con diffida nel caso in cui fossero accertati degli illeciti amministrativi.

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La situazione diventa più grave soltanto quando viene stabilito che tali plusvalenze siano state concepite al fine di generare i requisiti necessari per l’iscrizione ai campionati. In questo caso le sanzioni diventano più pesanti, comprese eventuali penalizzazioni.

La Procura Federale guidata da Giuseppe Chinè ha avviato un’istruttoria sull’argomento nella serata di martedì, avrà 90 giorni di tempo per concluderla. Nel caso in cui ci fossero gli eventuali deferimenti, poi servirebbero almeno quattro mesi per i primi verdetti.