Le ‘coppette’ non esistono. Brava Roma, bravo Mourinho

Il trionfo della Roma in Conference sarà fondamentale per la crescita del club e ridà un po’ di credibilità internazionale alla Serie A.

Credevo che, in un paese nel quale non si vinceva un titolo internazionale per club da 12 anni, nessuno si sarebbe azzardato a mettere in discussione l’importanza della Conference League portata a casa dalla Roma. Evidentemente, mi sbagliavo.
I giallorossi, oltre ad aver interrotto un totale digiuno di vittorie iniziato nel 2008 (incredibilmente lungo se ricordiamo la quantità di talento passata per Trigoria), hanno ridato un po’ di dignità internazionale alla Serie A, che non è poco. Sì, ovviamente il percorso era agevole e il livello degli avversari, fino alla semifinale, molto basso. Ma vincere non è mai scontato.

Josè Mourinho bacia la coppa
Josè Mourinho (LaPresse)

Quel tipo di spocchia che leggo in giro è lo stesso che ci ha portato a fare solo figuracce in Europa League nelle sue ultime 23 edizioni. Analizzate quanti club di alto livello italiani sono usciti con le ossa rotte da quella competizione, in questo ventennio, contro rivali più che alla portata. Un crollo umiliante se pensiamo che tra il 1988 e il 1998, invece, la Serie A vinse otto Coppe UEFA su undici. Allora nessuno avrebbe mai immaginato di snobbarle.
Si dirà, come afferma spesso Aurelio De Laurentiis, che non è un trofeo remunerativo, che quello che conta sono gli introiti Champions. Posso anche comprendere la logica utilitaristica di questi discorsi, ma non riesco ad accettarli. Nessun bambino si innamora di una squadra perché ha i bilanci in ordine. I trofei alimentano i sogni e la passione: vanno rincorsi, tutti.

José Mourinho ha fatto benissimo a puntare tanto sulla Conference League. Sapeva che un’eventuale vittoria avrebbe ulteriormente rinforzato l’alchimia tra squadra e piazza e che, dalla straordinaria festa vissuta ieri, sarebbe nato un club più forte. Il Siviglia, l’Atletico Madrid e, recentemente, il Villarreal, hanno alzato nettamente il loro livello grazie ai loro trionfi europei.

Ben vengano, dunque tante altre Conference League nei prossimi anni, e magari anche qualche Europa League, che sarebbe ora. Il cammino per tornare ad essere realmente competitivi e credibili in Champions passa anche da questi titoli. Regaliamoci qualche gioia in più, male non ci fa.