Juventus, danno oltre la beffa per Agnelli: sentenza durissima

Andrea Pirlo riparte. Dopo la separazione della Juventus, l’allenatore vola in Turchia alla guida del Karagumruk. Il commento di Fabio Ravezzani.

Dopo un anno, Andrea Pirlo torna in panchina. L’ex calciatore ha fatto spazio a Max Allegri sulla panchina della Juventus, dopo una stagione che i bianconeri hanno terminato interrompendo la scia di vittorie dello scudetto. Nell’occasione, infatti, a trionfare è stato Antonio Conte alla guida dell’Inter.

Agnelli pensieroso
Andrea Agnelli, Juventus (LaPresse)

La scelta di Pirlo per la Juventus aveva già di per sé, fin dall’inizio, scatenato dissenso o comunque dubbi, trattandosi della prima esperienza in assoluto dell’allenatore alla guida di una prima squadra. Nonostante il passato da vincente, l’esperienza era chiaramente limitata al campo e allo studio.

L’addio su decisione di Agnelli era quindi da considerarsi scontato e Pirlo non ha fatto altro che attendere per ricominciare.

Pirlo durante una serata di gala del calcio
Andrea Pirlo (LaPresse)

Pirlo riparte dalla Turchia: la provocazione del giornalista alla Juventus

Il giornalista Fabio Ravezzani, ha commentato su Twitter, la notizia dell’approdo di Pirlo al Karagumruk, invitando a una riflessione: “Con tutto il rispetto, se Pirlo ha ricevuto e accettato l’unica offerta per allenare da un piccolo club turco significa che la scelta di Agnelli di affidargli la Juve 2 anni fa era molto rischiosa o una grande minchiata”.

Il contratto che ha firmato Pirlo è annuale, quindi dovrebbe essere un’esperienza limitata come accaduto alla Juventus, post Maurizio Sarri. I bianconeri con l’ex giocatori sono arrivati quarti in classifica e si sono fermati agli ottavi di Champions League contro il Porto. Tuttavia, Pirlo riuscì a vincere la Supercoppa italiana ai danni del Napoli e la Coppa Italia contro l’Atalanta, portando comunque due trofei in alla Juventus. Nonostante ciò il suo contributo venne ritenuto insufficiente, sopratutto in termini progettuali e le critiche non si fermano dopo un anno, bensì spingono alla riflessione sul momento generale della Juve come società.