Ha vinto, ma se ne va. De Zerbi saluta dopo mesi complicati e un finale che sa di rivincita. Un’italiana ci pensa, ma non è quella che tutti immaginavano. Da Marsiglia al prossimo progetto: tutto può ancora succedere
Una grande soddisfazione in mezzo alla bufera. Roberto De Zerbi ha riportato il Marsiglia in Champions League, chiudendo una stagione che sembrava uscita da un film: inizio fulminante, gioco da stropicciarsi gli occhi, poi blackout totale. Ora, fine dei giochi. Fine e basta.
Anche perché la situazione al Marsiglia non è poi così idilliaca. L’ambiente prima lo ha amato poi ha preso a criticarlo, il rapporto con la squadra sembrava devastato anche se la festa a fine partita ora direbbe altro, anche con la dirigenza c’è stato più di uno screzio. La sensazione è che si vada verso la separazione consensuale. Decisione inevitabile, anche giusta se vogliamo.
Perciò, con la qualificazione Champions in tasca, De Zerbi può tornare libero sul mercato. Lo scenario ideale, almeno in teoria. Ma questo periodo turbolento ha lasciato qualche graffio: il suo appeal non è più quello di sei mesi fa. Un po’ per la stagione altalenante, un po’ perché certe asperità caratteriali cominciano a pesare anche agli occhi dei club che avevano pensato a lui.
Il Milan, per esempio. Se ne è parlato tanto, tantissimo. Ma ormai si va verso un’altra direzione: Conceiçao dovrebbe restare. E allora De Zerbi esce dal quadro. Resta un grosso punto interrogativo anche sulla Roma, almeno per ora. Perché a Trigoria tutto è fermo finché non si capisce se l’anno prossimo ci sarà l’Europa o no. E prima di prendere un allenatore, servono risposte.
De Zerbi idea per l’Atalanta: è il nome giusto per rilanciare
Chi invece potrebbe davvero fare sul serio è l’Atalanta. Perché lì si sta arrivando alla fine di un ciclo. Il contratto di Gasperini scade nel 2026, ma le sensazioni dicono altro. Che il rapporto si è incrinato. Che non ci si guarda più come prima. E che forse è arrivato il momento di dirsi addio.
Se sarà così, De Zerbi è il nome giusto. Uno che non ha paura di partire da un’idea, lavorarci sopra, farla crescere. A Bergamo queste cose le sanno fare. Servono tempo, pazienza, ma soprattutto qualcuno che abbia una visione chiara. Uno come lui. O, in alternativa, come Thiago Motta, che è un altro che lavora col progetto in testa.
Ma prima bisogna vedere cosa farà Gasperini. Se si resta insieme o ci si saluta. Poi, solo poi, si penserà al dopo. E lì, in quel momento, il nome di De Zerbi potrebbe tornare a essere più che un’idea. Una nuova storia da scrivere, magari dove sanno aspettare. Ma intanto, ha chiuso con una Champions a Marsiglia. E non è poco.