La Juventus ha ingaggiato Jonathan David ed ora deve cedere il bomber serbo: il piano del club bianconero è ben preciso
Arriva coperto dal cappuccio, in silenzio. Piove forte su Miami, ma il rumore più evidente è quello di un’assenza. Dusan Vlahovic non gioca nemmeno un minuto nell’ottavo di finale del Mondiale per Club contro il Real Madrid. Non un segnale da poco, in una fase di mercato dove ogni gesto pesa.
A bordo campo, invece, ci sono occhi puntati su chi in campo ci entrerà eccome: Jonathan David è pronto a sbarcato a Torino e la sensazione è che per lui il posto sia già pronto, proprio dove fino a ieri c’era il serbo.
Vlahovic, contratto pesante e strategia inevitabile
La Juventus ha già preso una decisione chiara, anche se non ancora ufficiale: il futuro dell’attacco sarà nelle mani di Jonathan David, mentre il presente – quello scomodo – resta appeso al nome di Vlahovic. Il suo contratto, in scadenza a giugno 2026, è salito all’ultimo gradino del famoso accordo a crescere firmato nel 2022. Risultato? 12 milioni netti l’anno, che al lordo fanno tremare anche i bilanci più solidi.
Con un impatto a bilancio vicino ai 40 milioni (tra ammortamento e ingaggio), il centravanti serbo è diventato un elefante nella stanza: tutti sanno che c’è, ma si fa finta di non vederlo. Eppure, è chiaro a tutti che per dare fiato alle casse serve una cessione. O meglio: servirebbe. Perché tra intenzioni e realtà c’è di mezzo un mercato complicato, fatto di offerte timide e di un giocatore che non vuole accettare tutto.
Mercato bloccato e piani creativi: così la Juve prova a uscire dall’impasse
E allora perché Vlahovic non è già su un aereo con biglietto di sola andata? Perché non c’è la fila alla Continassa. Qualcuno si è fatto avanti – soprattutto club arabi e turchi – ma il serbo ha detto no. Troppa differenza con il calcio che vuole ancora giocare, con l’Europa che sente sua.
Ma anche in Europa, per ora, nessuno ha affondato il colpo. Ecco allora che la Juventus si inventa un piano nuovo: provare a inserire Vlahovic nella trattativa col Manchester United per Jadon Sancho. Un’idea che profuma di scambio, magari con qualche conguaglio.
Nel frattempo, Igor Tudor lancia messaggi inequivocabili. Lasciarlo in panchina anche nei momenti chiave contro il Real è più di una scelta tecnica: è una protezione, è una vetrina chiusa per evitare rischi. Nessun infortunio che possa frenare trattative ancora tutte da costruire.
Ma la domanda resta sospesa: chi prenderà davvero questo attaccante, così pesante da gestire, così difficile da lasciar andare? E se nessuno lo farà, come si muoverà la Juve con un contratto così ingombrante ancora per due anni?
Forse, più che una semplice cessione, serve un’intuizione. O una rinuncia. Ma in un’estate dove le priorità sembrano chiare, il rebus Vlahovic resta lì, al centro del campo. Proprio come lui, a bordo panchina, a guardare gli altri giocare. E chissà per quanto ancora.