Napoli, la statua di Maradona è già pronta: “Vorrei donarla alla città” – ANews

Domenico Sepe ha realizzato una statua di Maradona con l’intenzione di donarla alla città di Napoli: sarà alta quattro metri

Napoli sembra cambiata da quando ha detto addio a Maradona. Un velo di tristezza avvolge i luoghi che, da sempre, legano la città al suo eroe sportivo. Celebrare il suo mito è, probabilmente, il miglior modo per elaborare il lutto e renderlo orgoglio eterno. Dopo avergli intitolato l’ormai ex San Paolo, il Comune ha pubblicato una manifestazione di interesse attraverso la quale raccogliere proposte progettuali per la realizzazione di una scultura in memoria del Pibe de Oro, da collocarsi nei pressi dello stadio.

Eppure, c’è chi quest’opera l’ha già fatta. Si tratta di Domenico Sepe, artista napoletano nato nel 1977, fornitore ufficiale della Real Casa Borbone Due Sicilie, che ha realizzato sculture posate in tutta Italia e anche all’estero, in Spagna, Brasile e Argentina. Un talento partenopeo, pronto a donare interamente alla città la sua ultima opera, alta quattro metri tra basamento e corpo di un meraviglioso Maradona in corsa. Ai microfoni di SerieANews.com, Sepe racconta così la genesi del suo progetto: “Il 25 novembre, da tifoso, appresi la notizia e provai lo stesso dolore di quando si perde una persona cara. Sentii, ora dopo ora, che dovevo fare qualcosa per Diego. Le emozioni a lui legate sono state tante, troppe, nel corso della mia vita. Mi è esplosa un’ispirazione…”.

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Statua Maradona
La statua di Maradona realizzata da Domenico Sepe

Domenico Sepe e la statua di Maradona: “Sarà di bronzo”

Ce la racconti.
“Mi occupo di scultura classica, la tematica Maradona poteva paradossalmente anche non interessarmi dal punto di vista artistico. Mosso da questo sentimento, però, ho iniziato a pensare alla scultura greca, al Discobolo, ai Bronzi di Riace. Così, ho immaginato Maradona come se fosse un dio greco: è stata questa la scintilla artistica. Chi mi conosce sa che nelle mie sculture si unisce, alla classicità greca, la scuola napoletana di Vincenzo Gemito. Tra popolo e mito: un legame fortissimo con la nostra terra”.

Quando ha iniziato a lavorarci?
“In una sola notte avevo già completato la struttura in legno grazie all’aiuto del mio amico e allievo Maurizio Carola. Ho iniziato a modellare l’argilla, ma non immaginavo che già al secondo giorno di lavoro venisse su un’immagine semicompleta dell’opera. Questo mi diede fiducia e, così, andai avanti, con l’aiuto di Alessandro Iovino e Angelo Forgione, che mi stanno seguendo in questo percorso”.

Quale materiale ha scelto?
“Utilizzerò la stessa tecnica che ho scelto da trent’anni. Partirò dal modello in argilla, come si faceva in Grecia, e terminerò la statua in bronzo. È bellissimo, per me, il fatto che la scultura in bronzo, a differenza di quella in marmo, sia vuota. I filosofi e gli scultori greci sostenevano che in quel vuoto fosse racchiusa la parte spirituale del soggetto rappresentato, la sua anima. L’altro aspetto interessante è il fatto che il bronzo venga definito ‘materiale eterno’: ha la caratteristica di durare nei secoli. I Bronzi di Riace ne sono un esempio straordinario. Per Diego mi sembra perfetto”.

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Statua Maradona
Per il volto della statua di Maradona, Domenico Sepe ha lavorato sull’immagine di Diego nel 1986

Statua Maradona, Domenico Sepe: “Parteciperò al contest del Comune”

Che aspetto avrà el Pibe de Oro nella sua rappresentazione?

“Maradona sarà ritratto in corsa, nel suo splendore fisico. Nell’antica Grecia, il volto veniva idealizzato in questo tipo di opere, ma ho deciso di rispettare l’aspetto morfologico di Diego, che ho studiato attentamente. L’idealizzazione stilistica è presente, ma lui è assolutamente riconoscibile, con un viso giovane, da atleta. Sarà alto un metro e novanta, con un basamento in marmo di altri due metri. Ho concepito l’opera come un monumento, non come una statuetta”.

Dove la immagina, una volta conclusa?
“Questa scultura è, per me, di proprietà del popolo napoletano. La mia idea sarebbe quella di collocarla nei pressi di un luogo simbolo come lo stadio Maradona, il posto di Diego. Sono disposto a donare l’opera interamente, senza raccolte fondi né sponsor. La realizzerò a mie spese, voglio che sia un dono puro”.

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Ha letto della manifestazione di interesse pubblicata dal Comune?
“Rispetto tantissimo le istituzioni, oltre ad essere uno scultore sono un docente. Il primo passo che ho fatto è stato contattare il Comune di Napoli, mostrando ciò che stavo facendo, attraverso anche il mio percorso artistico documentato. Ho letto del contest e parteciperò, ma andrò avanti con la mia opera a prescindere, non mi fermerò”.

Quanto tempo le occorre per completarla?
“La scultura è già totalmente conclusa, anche nei suoi particolari. Diego indossa la maglia della stagione 87/88, quella sulla quale erano cuciti il primo scudetto e la coccarda della Coppa Italia, e alle sue spalle ci sarà, ovviamente, il numero 10. Devo solo fonderla in bronzo e realizzare il basamento in marmo. Il tutto sarà completato entro il 30 gennaio, a disposizione del popolo napoletano. Lo sento come un patto con la mia città e lo rispetterò. Poi, chi vivrà vedrà”.