Roma e Lazio, quella parola progetto che salva Mourinho e Sarri

Roma e Lazio non stanno brillando, Mourinho e Sarri non vengono messi in discussione perchè i due club hanno costruito un progetto intorno a loro.

Entrambi gli allenatori finora non sono stati capaci di far fare un upgrade alle loro squadre, Roma e Lazio sono più o meno dove le hanno trovate in classifica con problemi irrisolti, più dolori che gioie.

Mourinho stringe la mano a Sarri
Mourinho e Sarri (Getty Images)

La Roma ha una proprietà nuova, fresca, che nella complessità di questo periodo storico, non sta lesinando investimenti per accompagnare il peso di Mourinho. Il settimo posto con Fonseca, la costruzione di un progetto a lungo termine stanno salvando lo Special One da un altro fallimento stile Tottenham.

In passato Garcia e Di Francesco, quando sono stati esonerati, erano più vicini alla zona Champions. Eusebio era quinto a 47 punti a marzo del 2019. È cambiato tutto, c’erano organici di livello superiore che dovevano fare di più e, infatti, rispettivamente con Spalletti e Ranieri le situazioni sono migliorate.

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Mourinho sorride
Mourinho (Getty Images)

Il nome Mourinho vola lo stesso ma la Roma deve fare di più

La Roma non sta vivendo un cammino esaltante ma Mourinho è stato corteggiato prima dalla Nazionale nigeriana e poi dall’Everton. È un brand che cammina da solo, un nome che esalta, genera entusiasmo, basta pensare a cosa è accaduto a Roma, proprio all’Olimpico dopo anni di appiattimento emotivo.

Mourinho ha la sfida di rigettare l’etichetta di bollito, di uomo che esalta in estate e deprime in inverno. La Roma vive dell’effervescenza dello Special One, è una squadra elettrica che, eccetto il disastro sul campo del Bodo Glimt, non molla mai.

Trova tensione e adrenalina anche in condizioni disperate, come quando ha avuto il rigore del 4-4 contro la Juventus.

Somiglia al suo allenatore che, a costo anche di polemizzare con gli arbitri, ha sempre un sentiero con cui caricarsi. I direttori di gara sono il bersaglio più colpito ma Mourinho, dopo la goleada subita dal Bodo Glimt, ha trovato anche all’interno dello spogliatoio dei giocatori da “emarginare”.

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A distanza di sei mesi, c’è solo questo capitale emotivo, dal punto di vista tattico non c’è un’anima o meglio la Roma è un ibrido. Contro il Napoli, dopo il 6-1 in Norvegia, ha disputato una partita di grande applicazione difensiva, una delle poche prestazioni di questo tipo.

La rimonta subita dalla Juventus finora è lo “sliding doors” della stagione

Nove sconfitte in campionato, dieci stagionali considerando anche la Conference League sono troppe a metà gennaio, derivano dalla mancanza di equilibrio. È una squadra che rischia, s’allunga ancora troppo perdendo le distanze. In caso anche di vittorie, ha rischiato tanto soprattutto all’Olimpico, dove ha fatto quasi il doppio dei punti rispetto alle gare in trasferta.

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Ricordate Roma-Sassuolo, Roma-Torino, Roma-Cagliari di domenica, partite perennemente in bilico senza mai avere la forza di gestire i momenti, alternare le fasi in cui accelerare e quelle in cui abbassare i ritmi. Un vizio costato la rimonta subita dalla Juventus, finora lo sliding doors della stagione.

Sarri comunica dalla panchina
Maurizio Sarri (Getty Images)

La Lazio di Sarri subisce troppi gol, Lotito non è un “mangiaallenatori”

Lotito è al centro di tante polemiche, può essere contestato sotto vari aspetti ma ha un grande pregio: non è un “mangiaallenatori”. Ha trattenuto Simone Inzaghi anche durante le annate più complicate, non l’ha esaltato soltanto quando ha vinto i trofei o soprattutto conquistato la qualificazione in Champions League.

La Lazio non sembra ancora una squadra di Sarri ma Lotito sta lavorando per il rinnovo del contratto fino al 2025. A differenza di Mourinho, la Lazio ha potuto seguire poco sul mercato, a Formello non c’è mai stata aria di rivoluzione soprattutto per i limiti imposti dall’indice di liquidità.

Si è fatto di necessità virtù, in fase offensiva c’è tanta qualità e i gol arrivano. Milinkovic Savic ha fisicità, classe, colpi da maestro, Luis Alberto è un talento puro e, nonostante qualche frizione con Sarri e la Lazio, la qualità non manca. Immobile si sta giocando un altro titolo da capocannoniere con Vlahovic.

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Mourinho Sarri non sono riusciti nell’opera compiuta a Firenze da Italiano, che in pochi mesi ha trasformato la dimensione della Fiorentina.

Il dato dei gol subiti, la contraddizione nel lavoro di Sarri

È incredibile come Sarri, nonostante abbia un reparto difensivo con tanti limiti individuali, non sia riuscito finora con la sua attenzione maniacale per l’armonia della linea e l’organizzazione a migliorare la fase di non possesso. La Lazio ha subito 39 gol in ventidue partite di campionato, ha la peggior difesa delle prime dieci in classifica e soltanto sei squadre hanno incassato più reti: Empoli, Spezia, Sampdoria, Cagliari, Genoa e Salernitana.

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La svolta del triennio napoletano di Maurizio Sarri fu proprio la fase difensiva, il Napoli in tre anni dimezzò quasi i gol subiti nell’ultima stagione di Benitez, quella precedente al suo arrivo.

Lotito ha visione, immagina scenari diversi nel futuro e fa bene a credere nel suo progetto. La parola che salva sia Sarri che Mourinho.