Mesut Ozil, il trequartista irrequieto

Ritratto di un trequartista che si è distinto nel corso della sua carriera per la sua irrequietezza: Mesut Ozil lascia il calcio

Ci sono dei bambini che sognano di essere dei calciatori. Vogliono segnare tanti gol, vincere il Mondiale, vincere il campionato. Esultare davanti al pubblico della loro squadra del cuore, rendere fieri i propri genitori. Ci sono quelli che ci riescono e quelli che non ci riescono. La vita va così. E poi c’è quella categoria di persone che arriva ad avere tutto ciò che la gente ha sempre desiderato. Ma non gli basta mai. Perché c’è questo senso di irrequietezza che li accompagnano per tutta la vita, che anche se la nascondi grazie al talento, viene sempre fuori. E’ la naturale condizione che un uomo, Mesut Ozil, ha subito e ci ha anche sguazzato per tutta la sua carriera. Non è ancora chiaro il motivo per il quale tifosi e addetti ai lavori si interroghino sul ciò che poteva essere e non è stato. Sulla testa che dev’essere, per forza di cose, messa a posto perché si deve sfruttare tutto il talento a propria disposizione, unito a una grande disciplina mentale per arrivare un giorno a essere il migliore di tutti. Perché esiste anche chi, di queste cose, se ne frega altamente. Come Ozil. L’espressione facciale è quella di uno che sembra ti stia facendo un favore anche se è per ascoltarti per qualche secondo. La tecnica gli permette di far parte di qualsiasi categoria voglia. Perché nel calcio esistono le categorie e Ozil, per quello che ha fatto e avrebbe potuto fare, rientra in quella lì, quella più importante.

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Mesut Ozil (LaPresse) SerieANews.com

Con il Werder Brema ha avuto la possibilità di dimostrare al mondo la sua esistenza, ha vinto e giocato con uno come Diego Ribas da Cunha, che la Juventus ha comprato e poi cacciato via dopo appena un anno. I due si sarebbero ritrovati in Liga da avversari, Ozil con il Real Madrid e Diego con l’Atletico. Già, la Spagna. Erano gli anni d’oro, quelli in cui Cristiano Ronaldo e Lionel Messi si dividevano tutto e segnavano cinquanta gol a stagione, i litigi tra Mourinho e Guardiola, la semifinale di Champions League tra Barça e Real finita già all’andata con due magie di Messi. In quegli anni, Ozil è stato uno dei protagonisti dei Blancos, scelto come trequartista da Mourinho. Una decisione che porterà allo stesso tempo benefici e tanto, tantissimo stress. Perché se Ozil è il migliore al mondo nel suo ruolo, e lo aveva dimostrato con la Germania al Mondiale in Sudafrica nel 2010, c’è anche l’altra faccia della medaglia da dover accettare. Si tratta di un personaggio controverso e irrequieto, che difficilmente può andar d’accordo a lungo con Mourinho e l’ambiente Real(e). Per tre anni lui sforna assist come una pizzeria sforna margherite il sabato sera, sono 81 in 159 partite con la maglia del Real Madrid. La media è di un assist ogni 1,96 partite circa. C’è chi sogna di far gol al 90’ e decidere una finale di Coppa, Ozil preferiva mettere in porta il compagno. Che sia in Coppa o in amichevole. Ma già da Madrid si inizia un po’ a capire che tipo è.

Sono quelle cose che un club cerca di coprire con i media, magari provando a dare qualche consiglio nemmeno troppo gentile su come agire fuori dal campo. Però c’è chi se ne frega, come Ozil. Le sue fughe amorose, molto lontane dall’essere romantiche per quanto suggestive, fecero il giro del mondo con la pubblicazione del quotidiano ‘El Confidencial’ su alcune telefonate di Florentino Perez. In sostanza, Ozil prendeva il suo jet per andare a Milano e ritorno per portare avanti la sua relazione con Aida Yespica. Ma non solo. Negli anni, il trequartista è finito sui principali giornali di gossip per le relazioni con Mandy Capristo, ex fidanzata, Melanie Rickinger, presunta amante e fidanzata col suo ex compagno di squadra Christian Lell, con il quale si scoprì un triangolo amoroso che avrebbe fatto impallidire anche il grande Renato Zero. I tre anni di Madrid hanno mostrato un Ozil in grado di fare qualsiasi cosa la palla, circondato da una quantità clamorosa di leader tecnici e carismatici, ma soltanto quando e se ne aveva voglia. E insieme ai suoi compagni ha combattuto con le sue armi contro il Barcellona di Pep Guardiola, probabilmente la migliore squadra di tutti i tempi. Florentino Perez nell’estate 2013 ha deciso di dire basta, di fare la guerra al Barça con ogni mezzo necessario e manda via Raul Albiol, José Callejon, Gonzalo Higuain, Kakà, Essien e lo stesso Ozil per acquistare Gareth Bale e portarsi a casa la Decima con Ancelotti in panchina. Un piano successivamente riuscito.

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Ozil con la maglia della Germania (LaPresse) SerieANews.com

Quei 50 milioni di euro spesi dall’Arsenal per Ozil mettono in chiaro due cose. La prima è la voglia dei tifosi dei Gunners di accogliere finalmente un campione, dopo tanti anni al risparmio. Una luce nuova, fatta di una stella a cui appoggiarsi quando la propria squadra sta perdendo 0-1 e serve qualcosa di straordinario per uscire vivi dal campo. L’altra, invece, è che un giocatore irrequieto di questa portata va in Inghilterra, patria nota per la poca sensibilità verso le vicende di gossip, in una squadra che non vince il titolo dal 2004. Roba che potrebbe far sorgere più di qualche dubbio. Però poi c’è il contratto e su quello non si può fiatare. Certo, Ozil non è andato all’Arsenal per soldi. Ha trovato un progetto in cui era il giocatore più importante, l’acquisto più caro della storia del club e il gioco di Wenger oltre a essere fatto apposta per lui, lo riteneva fondamentale. Le prime stagioni sono, soprattutto a livello individuale, molto positive. L’Arsenal storicamente era entrato in un vortice fatto di piazzamenti importanti, certo, ma il titolo era molto lontano e la colpa non era certo di Ozil. Tuttavia, nella sua esperienza ai Gunners ha potuto portare a casa quattro FA Cup e quattro Community Shield. Con Wenger le cose sono andate bene, su Youtube si possono ammirare le gesta di un campione che era diventato il leader tecnico e morale. Però poi subentra il carattere, la scorza, e quella non si cambia. Perché al Real Madrid, Ozil era libero di fare quasi ciò che voleva. Perché lo spogliatoio veniva trainato dai vari Casillas, Sergio Ramos, Cristiano Ronaldo. Lui doveva fare il suo, poi le vicende interne erano gestite da altri. All’Arsenal è diverso e le responsabilità iniziavano a essere tante per un giocatore famoso per il suo comportamento non molto professionale. Ci vorrebbe un libro per descrivere tutti i suoi gol fantastici, gli assist che sarebbero molti di più se i suoi compagni fossero stati più bravi sotto porta. Ci sono tre o quattro episodi simbolo dei sette anni e mezzo di Ozil all’Arsenal.

Ozil iniziò la stagione 2017/18 in scadenza di contratto e a gennaio arrivò un ricchissimo rinnovo, da 350 mila sterline a settimana. Diventò il calciatore più pagato della storia dell’Arsenal. L’anno dopo divenne vicecapitano e nonostante i tanti infortuni, poteva benissimo ritenersi come il re del club. Poteva fare ciò che voleva. Poi però arrivarono le liti con Unai Emery, che non lo capiva o non voleva capirlo. Ozil era una creatura di Wenger, era il perno principale di un progetto che era sempre più in calo ogni stagione che passava. Finì addirittura fuori rosa, ma non volle mai ridursi l’ingaggio da oltre 20 milioni a stagione, nemmeno durante la pandemia: “Solo tra qualche mese conosceremo l’impatto della pandemia sui club di Premier League, ho consiglio al mio assistito di non accettare il taglio dello stipendio -ha detto Sogut, il suo procuratore, nell’aprile 2020-. Non possiamo accettarla adesso, perché il club potrebbe ancora incassare i soldi previsti dai diritti tv con il prosieguo della stagione”.

Nel dicembre 2018, The Sun diffuse un video che ritraeva Aubameyang, Lacazette e Ozil in un festino privato con almeno 70 ragazze e fiumi di alcol, alle prese con dei palloncini contenenti gas esilarante (si tratta di ossido di azoto, che può portare a gravi conseguenze). E nel video c’è Ozil che crolla semisvenuto su un divanetto dopo aver inspirato profondamente. Oltre a loro tre, alla festa erano presenti anche i vari Mkhitaryan, Guendouzi, Mustafi e Kolasinac. Quest’ultimo, sventò una tentata rapina subita con un coltello quand’era insieme a Ozil. Le immagini del festino, comunque, risalivano ad agosto, pochi giorni prima dell’inizio del campionato, e i giocatori in questione furono bersagliati dalle critiche. Anche perché poi persero contro Manchester City e Chelsea.

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Erdogan al matrimonio di Ozil (ANSA) SerieANews.com

L’addio di Wenger e l’arrivo di Emery, poi sostituito prima da Ljungberg e poi da Mikel Arteta, hanno segnato definitivamente l’addio al calcio di Ozil. Ufficialmente avvenuto pochi mesi fa, formalmente già da qualche anno. Via dall’Arsenal sei mesi prima della fine del contratto, nel gennaio 2021, per la Turchia, lui che ha rinunciato alla cittadinanza turca per vestire la maglia della Germania. Un rapporto sempre particolare con il suo Paese d’origine, che ha dato vita a episodi che hanno segnato la sua carriera. Come l’amicizia personale con Recep Tayyip Erdogan, che è stato anche suo testimone di nozze. Proprio una foto pubblicata dei due insieme ha indotto Ozil a lasciare definitivamente la Germania. La politica è sempre stata centrale nella vita del turco-tedesco, quando decise di schierarsi contro la Cina per il modo in cui veniva trattata la comunità degli Uiguri, compresa l’esistenza di campi di concentramento ed episodi di violenza di vario tipo. Un argomento a cui il trequartista è molto sensibile, tra l’altro essendo anche lui musulmano, ma le sue parole misero in serio imbarazzo l’Arsenal e la Premier League, che provarono a metterci una pezza con delle scuse ufficiali, che non bastarono. Vennero cancellate le trasmissioni di ogni partita che riguardasse l’Arsenal e addirittura Ozil fu eliminato dal gioco Pro Evolution Soccer e screditato in ogni modo possibile. Perché aveva ‘osato’ schierarsi contro la violazione dei diritti umani. La vita di Ozil proseguirà senza calcio, un peccato per quella generazione nata alla fine degli anni ’90, figlia del dualismo tra Messi e Ronaldo, ma anche di quegli artisti del pallone un po’ stravaganti e irrequieti, desiderosi di fare e dire tutto ciò che volevano. E infatti, pare che Ozil si stia preparando il terreno per diventare un gamer ed entrare negli E-Sports. Sogut ha assicurato che è bravissimo a Fortnite. Chissà.