Serie A, rivoluzione VAR in arrivo: l’annuncio cambia lo scenario

La Serie A riflette dopo i numerosi errori commessi dagli arbitri nelle ultime settimane: rivoluzione in vista per il Var, cosa cambia.

L’avvento del Var non ha eliminato le polemiche. Anzi, in certi casi la tecnologia ha finito per inasprirle ancora da più al punto da spingere alcuni allenatori (tra cui Gian Piero Gasperini) a chiedere la sua immediata rimozione. Ovviamente non si tornerà indietro, ma gli organi che gestiscono il calcio italiano da ormai qualche giorno stanno riflettendo sull’opportunità di apportare alcune modifiche al progetto iniziale.

Serie A, lo schermo del Var
Lo schermo del Var (Ansa)

L’idea, in particolare, è quella di sperimentare il “Var a chiamata” che consente alle squadre di ottenere una revisione al monitor di una determinata situazione di gioco. Un concetto, mutuato da altri sport, che permetterebbe di fare un passo in avanti importante e ridurre il tasso di errore all’interno del rettangolo di gioco.

I contorni restano ancora tutti da definire ma intanto la Figc si è detta già disponibile a prendere in considerazione il sistema. Nei prossimi giorni avranno quindi luogo nuovi incontri tesi a fare il punto della situazione ma intanto ad esprimersi in maniera positiva sull’argomento è stato anche il neo presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini.

Maggiori al Var
Lorenzo Maggioni (Ansa)

Serie A, il Var verso la rivoluzione

Nel corso dell’intervista concessa al ‘Corriere dello Sport’, l’avvocato romano si è espresso così sull’argomento: “Challenge Var? Nessuna preclusione, a patto che la tecnologia serva per migliorare la decisione e non per complicarla”. Casini ha poi parlato della possibile introduzione dei play-off scudetto. “Hanno pro e contro. Il rischio è che perda interesse la regular season. Sono proposte che si possono valutare, a patto che la Lega abbia un peso decisionale e una posizione condivisa”.

Una battuta, infine, sulle condizioni in cui versano la maggior parte degli stadi. “Mi colpiscono due cose. Hanno un’età media di oltre sessant’anni anni, e in nove casi su dieci non sono dotati di impianti efficienti sotto il profilo energetico. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Pnrr, può essere un’occasione per riqualificarli. Non possiamo perderla”.