Ecco in che modo Simone Inzaghi, anche da un altro continente, continua a pesare sul futuro dell’Inter. Senza volerlo, per carità, ma i tifosi sono comunque preoccupati
Quello tra Simone Inzaghi e l’Inter non è stato un addio sereno. Né tranquillo, né indolore. È finita subito dopo la finale di Champions e questo ha inevitabilmente lasciato spazio a retro-pensieri, illazioni, anche per via di qualche giornale che ci ha ricamato sopra parecchio.
Ora però Inzaghi è altrove. Ed è dentro fino al collo nella nuova avventura all’Al-Hilal, dove le promesse stanno diventando realtà. E no, non è stato solo l’ingaggio faraonico a convincerlo. C’è una strategia dietro, c’è una squadra da costruire da zero. E lui vuole farla a modo suo.
Il primo nome importante è già arrivato: Theo Hernandez. Il secondo è dietro l’angolo: Francesco Acerbi, il suo fedelissimo. Ma non finirà certo qui. L’Al-Hilal vuole diventare una big vera, e per farlo serve un attaccante. Uno grosso. Il classico numero 9 che ti cambia la faccia.
Il primo obiettivo è stato Victor Osimhen. Lo hanno corteggiato a lungo, gli hanno offerto una cifra che si fa fatica anche solo a scrivere. Ma il nigeriano non ha ceduto. O, meglio, sembra intenzionato a non farlo. E allora si cambia rotta.
Dopo il Milan, tocca alla Juve: Inzaghi risolve problemi
È qui che le cose iniziano a preoccupare l’Inter. Perché se non si può pescare dal Napoli, tanto vale guardare altrove. Proprio com’è successo con con Theo Hernandez. Il Milan non riusciva più a gestire la sua situazione contrattuale, con offerte ridicole e un problema che stava diventando ingestibile. L’Al-Hilal l’ha risolto in un colpo solo: 25 milioni, e arrivederci. E così, involontariamente, Inzaghi ha tolto un peso ad Allegri. Un favore bello grosso.
Ora sta succedendo di nuovo. Stavolta tocca alla Juventus. Stavolta il nome è Dusan Vlahovic. Un guaio enorme per i bianconeri. Perché Vlahovic è all’ultimo anno di contratto, prende 12 milioni e non ha intenzione né di ridursi lo stipendio né di cambiare collocazione tecnica. Sta fermando tutto. Blocca il mercato davanti, blocca Tudor, blocca Comolli. È diventato una zavorra. E l’unica via d’uscita potrebbe arrivare, di nuovo, da Inzaghi.
L’Al-Hilal lo vuole. Ha già fatto più di un sondaggio. E stavolta, a differenza di Osimhen, il giocatore potrebbe anche dire sì, nonostante le enormi perplessità sul downgrade tecnico che l’hanno portato a rifiutare anche la Turchia. Ma se accettasse per la Juve sarebbe una liberazione. E per l’Inter? Un bel problema.
Perché Inzaghi non sta aiutando i nerazzurri. Non lo fa apposta, certo. Ma sta sistemando le rivali una dopo l’altra. Prima il Milan, ora la Juve. E se davvero Vlahovic parte, la Juventus si libera di un peso e può tornare sul mercato. Anche con ambizioni forti. Anche, perché no, con un’idea folle tipo Osimhen.
L’Inter, oggi, ha altri pensieri: la questione Dumfries, i rinnovi da blindare, l’equilibrio da mantenere. Ma nel frattempo deve anche stare attenta a cosa succede fuori. Perché mentre tutti guardano a centrocampo o alle fasce, Inzaghi – da lontano – fa due colpi che cambiano le dinamiche del campionato. Non per vendetta. Non per rancore.
Semplicemente, ha deciso di costruirsi una squadra vera. Il problema è che, nel farlo, sta facendo un favore a chi l’Inter dovrebbe invece provare a tenere lontana.